In una foto pubblicata su Twitter, dalla scrivania del presidente della Fia, Jean Todt, spunta un tappetino per il mouse con il marchio della Ferrari
Doveva essere solamente un’immagine come tante, pubblicata da Jean Todt sul suo profilo ufficiale di Twitter, per testimoniare l’ennesima riunione in videoconferenza svolta giovedì scorso con l’amministratore delegato della Formula 1, Chase Carey, e con le squadre per definire il futuro del Mondiale a quattro ruote.
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Ma ad attirare l’attenzione degli utenti del social network, tanto da trasformarla in un vero e proprio caso, è stato soprattutto un dettaglio che si nota appena. Sotto al computer con il quale il presidente della Federazione internazionale dell’automobile si è collegato, infatti, spunta un tappetino per il mouse di colore rosso. Sul quale è stampato un marchio che gli appassionati di automobilismo riconoscono al primo sguardo, nonostante sia mezzo coperto dal portatile: il Cavallino rampante della Ferrari.
Bisogna aguzzare la vista per notare questo particolare, ma a molti utenti non è certamente sfuggito, a tal punto che la fotografia è diventata virale ed è finita addirittura sulle pagine di alcuni giornali. Perché se è logico e comprensibile che un uomo che ha scritto la storia della Rossa, da team principal della Scuderia pluri-iridata dell’era Schumacher, conservi dei cimeli della sua lunga esperienza a Maranello, è molto meno opportuno che oggi, nel suo ruolo di garanzia super partes, che gli imporrebbe non solo di essere, ma anche di apparire imparziale, esponga sulla sua scrivania in bella vista le insegne di una delle squadre che è chiamato a controllare.
Addirittura, di quella squadra che è stata al centro dello scandalo sulla presunta irregolarità dei motori 2019, concluso con un controverso accordo riservato con la Fia che ha mandato gli avversari letteralmente su tutte le furie. Non è certo la scelta di un tappetino del mouse a gettare dubbi sulla correttezza istituzionale di Jean Todt. Ma sicuramente questa piccola gaffe, la disattenzione riguardo un elemento così sensibile in questo periodo, è stata sufficiente a ridare fuoco alle polemiche. E agli interrogativi che i maligni avanzano su di lui: ha forse fatto dei favoritismi nei confronti della Ferrari, usando la mano morbida invece di punirla in modo più severo, per le eventuali illegalità accertate sui loro propulsori?
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