Carl Fogarty critica il clima odierno presente in Superbike e MotoGP. Ai piloti non è permesso dire cosa pensano realmente, sponsor e media influiscono a suo dire.
Carl Fogarty è tra le leggende Superbike maggiormente ricordate. Il suo nome è legato soprattutto alla Ducati, con la quale ha vinto ben quattro titoli mondiali.
In pista ha dato vita a battaglie epiche, senza esclusioni di colpi. E fuori ha sempre parlato senza peli sulla lingua, esprimendo in maniera molto diretta le proprie opinioni. Nessun timore di dichiarare qualcosa di scomodo e discutibile.
Fogarty, intervistato da Speedweek, ha commentato negativamente il clima attuale nel paddock: «Quando correvo io, c’erano grandi personaggi. Tutti avevano una grande bocca, a nessuno piaceva l’altro. Oggi tutti sono migliori amici degli altri, vanno insieme a gareggiare e ad arrampicarsi in montagna. Sono tutti politicamente corretti. Ai miei tempi era come nel pugilato, prima c’era prima uno scambio di colpi verbale e poi si combatteva sul ring che era la pista».
L’ex pilota vede lo stesso scenario sia in SBK che in MotoGP: «Nel Motomondiale c’erano Schwantz, Rainey, Doohan, Gardner. Cattivi ragazzi che non riuscivano a sentire l’odore l’uno dell’altro. Oggi è diverso, visto che Rossi è simpatico a tutti».
Fogarty ritiene che gli sponsor incidano sulla situazione attuale, molto diversa dai tempi in cui lui gareggiava in Superbike: «I tifosi amano le rivalità tra piloti. Ma oggi non è più permesso essere un personaggio, a causa di tutti i media e gli sponsor. Ti dicono cosa dire e tu devi sempre dire grazie. Quando perdevo una gara a causa della gomma posteriore, dicevo che la gomma Michelin faceva schifo. Oggi non funziona più, sono cambiate molte cose. In meglio? Non ne sono sicuro».