Marco Melandri si dice sicuro che la stagione 2020 della MotoGP non sarà cancellata, per evitare la scomparsa di intere squadre
“Si dovrà correre a tutti i costi. Si dovrà iniziare per forza”. Una botta di fiducia che ha il sapore di un ottimismo quasi obbligato, quella che Marco Melandri lancia nell’intervista che ha concesso ai microfoni del Resto del Carlino.
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Negli stessi giorni in cui, a mezza bocca, tra gli addetti ai lavori del Motomondiale si fa strada l’indesiderata eventualità di poter addirittura cancellare di sana pianta tutto il campionato 2020, Macio si dice invece convinto del contrario. Il circus delle due ruote è praticamente costretto a disputare almeno qualche Gran Premio, per evitare la scomparsa di intere squadre. “La butto là? Anche solo tre, quattro gare potrebbero bastare, altrimenti gli sponsor non pagheranno i team e i team più piccoli moriranno”, spiega l’ex pilota ravennate.
Se per le scuderie è una questione di lotta per la sopravvivenza, i suoi colleghi devono invece imparare a gestire la tensione psicologica dovuta all’inattività forzata: “Un pilota in questi giorni dovrebbe essere bravo a staccare mentalmente la spina”, spiega Melandri. “A rilassarsi, perché le gare sono ancora lontane e la pressione agonistica crea stress. L’impossibilità di andare in moto si fa sentire e così bisogna entrare nell’ordine di idee che la bici, i rulli in casa, sono l’alternativa migliore. L’unica”.
Per Melandri, Marquez favorito e Valentino Rossi sfavorito
L’ex campione del mondo di classe 250 si iscrive inoltre alla scuola di pensiero di coloro che ritengono che la quarantena rappresenti un punto a favore di Marc Marquez, che sta avendo più tempo per riprendersi dall’operazione invernale alla spalla. “Paradossalmente per Marc questa attesa potrebbe rivelarsi un vantaggio”, afferma Marco. “Marquez non era pronto prima del Qatar, al via del 2020. Questi mesi di stop li avrà sfruttati per tornare al meglio e per ripresentarsi al top. Dunque, se, come si dice, ad agosto dovesse iniziare il Mondiale lui sarà subito il solito gatto”.
Per Valentino Rossi, al contrario, la sosta complica la programmazione del futuro: “Valentino soffre di più la situazione, anche perché per lui il 2020 è l’anno di una scelta importante. Aveva e avrebbe bisogno di correre un pacchetto di gare per capire e per decidere se continuare o meno. Più il tempo passa e più corre il rischio di dover scegliere il suo 2021 senza aver ancora corso in questa stagione”.