Sicuro dei progressi della vettura dallo scorso anno a questa parte, il 32enne ha poi rassicurato i tifosi del Cavallino.
“Abbiamo identificato i punti deboli della vecchia auto e il feeling è stato subito migliore”, le sue parole. In effetti poco più di dodici mesi bastò la prima sessione di prove libere in Australia per capire che ancora una volta la Ferrari si sarebbe trovata ad inseguire e che le premesse esaltanti del Catalunya si sarebbero dissolte in un amen.
“Alla luce delle pecche della SF90 sono state apportate delle modifiche, tuttavia anche lo scorso febbraio i riscontri sul giro non sono arrivati con la stessa facilità dei nostri avversari e questo non ci ha ovviamente collocato nel ruolo di favoriti alla vigilia della partenza per Melbourne”, ha dovuto riconoscere contraddicendo il suo iniziale pensiero ottimistico.
Chiara Rainis