L’ex patron dell’omonimo team Eddie Jordan ricorda il mondiale 1999 perso dalla Ferrari e punzecchia uno dei driver più ribelli della F1.
Avrebbe potuto trasformarsi nell’occasione della vita ed invece Eddie Irvine l’ha sprecata. In effetti, approfittando dell’incidente occorso quell’anno al capitano Michael Schumacher, avrebbe potuto laurearsi campione del mondo, ed invece i suoi eccessi fuori dalle piste lo hanno penalizzato.
“Anziché sudare al volante lo faceva nei nightclub”, ha tuonato il dirigente scozzese, suo capo nel 1993. Donne, alcol, divertimento sfrenato e una buona dose di indolenza. Per Jordan il mix che caratterizzava il 54enne era l’esatto opposto di quello che deve avere un campione. Ecco perché non fu capace di raccogliere quanto i mezzi tecnici gli avrebbero consentito senza grossa difficoltà.
“Trascorreva tutto il tempo nel suo appartamento”, ha quindi proseguito nell’attacco il buon Eddie ad Off the Ball. “E’ il pilota più pigro della storia dello sport ed è un peccato in quanto aveva tutto per conquistare il titolo. Ricordo che si svegliava a mezzogiorno, per cui dovetti prendere un insegnante che lo seguisse tre volte alla settimana per gli allenamenti”.
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“Lavorare con lui è stato divertente, ma allo stesso tempo mi faceva perdere la pazienza. Mi faceva arrivare all’esasperazione, ma lo sport è così. Capitano ogni genere di personaggi”, ha concluso.
Chiara Rainis
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