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Categories: Formula 1

L’ex manager di Schumacher: “Vi spiego perché fece flop in Mercedes”

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Alessandro

Willi Weber, storico manager di Michael Schumacher, ha fornito una sua personale lettura al flop del tedesco durante il periodo Mercedes.

Michael Schumacher e Lewis Hamilton (Foto Clive Mason/Getty Images)

Dopo John Barnard, storico progettista dell’epoca d’oro della Ferrari anni 2000, anche l’ex procuratore del Kaiser si è interrogato sui motivi che hanno reso fallimentare la campagna di Schumi a Stoccarda nonostante il blasone da cannibale che si portava dietro.

In linea con il pensiero dell’ingegnere, per il 78enne, a pesare sulla riuscita del percorso del driver di Kerpen con le Frecce d’Argento sarebbe stata la mancanza di feeling con l’assetto carico sul posteriore che le contraddistingueva.

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“Michael utilizzava un set-up speciale adatto al suo stile di guida ma non alla Mercedes”, ha dichiarato Weber al Kolner Express. Andato via dal Cavallino al termine del 2006, Schumacher rientrò nel Circus nel 2010 trovandosi a dover far i conti con auto molto diverse da quelle a cui era abituato in precedenza.

“Le nuove monoposto erano sviluppate in maniera differente e lui non poteva avere la stessa influenza sulla tecnologia che aveva avuto ai tempi della Benetton o della scuderia di Maranello”, ha puntualizzato il manager, sottolineando poi, come quella che era stata l’innovativa Brawn GP, al limite dell’illegale e capace di far vincere il titolo anche ad uno come Jenson Button, una volta acquisita dalla Casa della Stella si fosse plafonata.

“In quel frangente poi Nico Rosberg si mostrò da subito più veloce e Michael non riusciva a compensare. Anche se era molto in forma era di un’altra generazione”, ha evidenziato. “Se solo mi avesse ascoltato non ci sarebbe andato”, ha quindi rivendicato il consiglio andato inascoltato di accettare la vita da pensionato.

“Ha provato di tutto e con il compagno è riuscito a rendere la macchina competitiva consentendogli di dominare, ma a mio avviso non doveva tornare”, ha infine considerato.

Willi Weber (©Getty Images)

 

Chiara Rainis

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