Alex Rins spiega le ragioni che lo hanno portato a prolungare il contratto con Suzuki per proseguire la sua carriera in MotoGP. Altre offerte c’erano.
Alex Rins ha recentemente firmato il rinnovo di contratto con Suzuki, sposandone il progetto MotoGP fino al 2022. Un annuncio che non ha stupito, dato che da tempo si sapeva che l’accordo sarebbe arrivato.
Nonostante qualche voce su un interessamento di Ducati, la casa di Hamamatsu ha sempre avuto in mano la situazione. Il pilota spagnolo ha un ottimo rapporto con il team, nel 2019 sono arrivati ottimi risultati e i test invernali hanno confermato la competitività della GSX-RR. Quindi non c’era granché motivo di cambiare aria.
Rins in un’intervista di oggi concessa a più quotidiani è tornato a parlare del rinnovo di contratto: «Ho firmato con Suzuki perché è la squadra con cui voglio stare. È la mia seconda famiglia. Il secondo motivo è perché stanno crescendo. Per il 2020 hanno fatto quello che volevo e lo hanno introdotto. Abbiamo migliorato due o tre decimi, che sono essenziali ».
Il pilota spagnolo ha ammesso di aver ricevuto altre offerte: «Avevo opzioni, ma non ci siamo seduti a parlare con nessuno. Sono fortunato ad avere altre opzioni».
In merito alla possibilità di fare un test prima della ripresa del campionato si è così espresso: «La prima volta che saliremo in sella sarà dura. In Malesia, dopo il primo giorno di test, tutti i piloti finiscono per essere distrutti, è normale. Ma preferisco andare dritto alla gara, perdiamo meno tempo».
A proposito dei negoziati per il prolungamento contrattuale, Alex ha spiegato come si sono svolti: «Abbiamo iniziato a parlare in Argentina nel 2019. Ho firmato il contratto finale una o due settimane fa. Abbiamo dovuto aspettare perché nelle fabbriche giapponesi ci sono molti che devono dare l’ok. Volevo annunciarlo in una gara, se possibile su un podio, ma è stato così».
La Suzuki è apparsa la moto più equilibrata nei test pre-campionato 2020, ma Rins non si sbilancia troppo: «Non so se sarà la più equilibrata. La gente dice che è facile da guidare e mi disturba un po’. Devi portarla al limite. È vero che in curva gira un po’ meglio, ma sul dritto gli altri hanno un vantaggio. Non so se sia l’arma definitiva, perché non ho fatto una gara. Sono fiducioso di fare molto bene».
Sulla ripresa della stagione MotoGP ha espresso il seguente giudizio: «Potrebbero esserci delle opzioni per iniziare ad agosto. Per me, ripartiamo quando è sicuro. Non mi piacerebbe a porte chiuse, ma se dovesse essere fatto …».
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