Man mano che passano le settimane la preoccupazione di Liberty Media aumenta. I rischi per il futuro della F1 aumentano.
All’inizio sembrava che tutti i pericoli potessero essere contenuti sia quelli sanitari, sia quelli economici ed invece con il trascorrere del tempo la situazione complessiva del mondo è peggiorata. Anche per questo, come qualsiasi categoria lavorativa anche quella motoristica sta cominciando a porsi diversi interrogativi.
Nello specifico del Circus il capo dei capi dell’ente proprietario Greg Maffei, ha addirittura ipotizzato che quest’anno dovremo fare a meno dei GP.
“Stiamo lavorando su scenari per zero gare, per 15 o 18, inizialmente senza la presenza di tifosi e con le sole squadre” ha confidato l’imprenditore in una videoconferenza con gli analisti di Wall Street condividendo con loro la tensione per uno stato delle cose imprevedibile.
“Come si fa a chiedere a qualcuno di spostare una corsa al posto di un’altra quando non si sa quando riapriranno i Paesi?”, il grande interrogativo legato all’attuale liquidità del calendario.
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La paura del crack finanziario
Anche in un ambiente in apparenza pieno di agi e denari come quello della F1 il Coronavirus ha seminato il panico. Diverse sono infatti le scuderie che potrebbero non poter proseguire la loro avventura nella massima serie, bloccate dai debiti e dei mancati introiti.
“In caso di gran premi a porte chiuse ovviamente avremo una redditività inferiore e forse anche nessuna redditività”, ha proseguito facendo comprendere come quest’anno potrebbe rivelarsi da lacrime e sangue per tutti.
Al momento, per cercare di tamponare l’emorragia che potrebbe portare ad un finale tragico, Liberty avrebbe subito sbloccato una cifra pari a 1,4 miliardi di dollari da versare sui conti delle scuderie.
“Abbiamo anticipato dei pagamenti ad alcuni team. Ci sono casi in cui potremmo fare di più, così come altre cose su cui potremmo intervenire per aiutare chi ha bisogno”, ha precisato Maffei.
Chiara Rainis