Per inibire la continua opposizione della Ferrari alla questione del budget cap, la FIA ha annunciato un importante cambio regolamentare.
Cosa stia accadendo nelle stanze oscure del Grande Circo a ruote scoperte è veramente da punto di domanda. Prima il documento che archiviava a tarallucci e vino la questione della presunta irregolarità del motore della Rossa del 2019 con tanto di accordo sottobanco, non si capisce perché, pubblicizzato nella nota ufficiale, adesso invece in completa controtendenza giunge notizia di un’improvvisa riscrittura delle regole sportive proprio per arginare le richieste del Cavallino.
A seguito dell’animato dibattito sul tetto di spesa, inizialmente fissato a 175 milioni di euro, ma a causa dell’imprevedibile emergenza legata al Coronavirus caldeggiato sui 130 o anche meno, la Federazione Internazionale in accordo con il Consiglio Mondiale avrebbero deciso di tagliare la testa al toro mettendo a tacere a modo loro qualunque alterco tra le scuderie minori e le Case costruttrici, quest’ultime critiche con l’abbassamento della cifra spendibile per via delle maggiori risorse impiegate per progettare e creare le vetture.
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Cosa è stato fatto quindi? Semplicemente è stata introdotta una clausola di salvaguardia al Codice Sportivo Internazionale per fronteggiare l’attuale crisi economica (o almeno così è stato detto). Ciò significa che d’ora in avanti le regole potranno essere approvate a maggioranza e non più all’unanimità, di conseguenza il collegio federale potrà dare l’ok ad un provvedimento anche se alcune squadre non saranno d’accordo.
“Potranno essere applicati periodi di preavviso più brevi di quelli soliti a condizione che sia ottenuto l’accordo unanime di tutti i team scritti al campionato in questione”, si legge sul rinnovato articolo 18.2.4. “Tuttavia, in circostanze eccezionali e, se la FIA ritenesse che il cambiamento in questione sia essenziale per la salvaguardia del mondiale, sarà sufficiente l’accordo della maggior parte dei concorrenti”.
Chiara Rainis