Valentino Rossi è tornato a parlare del campionato MotoGP 2006 e di quella caduta a Jerez che alla fine gli costò il titolo.
Questa quarantena per uno come Valentino Rossi, abituato ad andare veloce, deve essere proprio strana. Il Dottore, infatti, negli ultimi 25 anni tra gare, eventi, interviste e spot non è stato fermo un secondo, girando come una trattola continuamente per il mondo.
Durante un’intervista con il commentatore Matt Birt, il rider di Tavullia ha così raccontato: “Dopo 25 anni di gare diventa strano dover aspettare. In compenso hai tempo di pensare a cosa vuoi fare in futuro. Diciamo che è un po’ come avere due mesi di vacanze, solo che sei rinchiuso in casa. Per me è strano perché sono abituato a viaggiare per il mondo senza pensare molto”.
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Rossi: “Non sono competitivo al videogame”
Valentino Rossi ha poi proseguito: “Non sono molto competitivo con il gioco MotoGP, mi sono allenato prima del Gran Premio e mi sono divertito. Ero un po’ aggressivo con Petrucci, ma per fortuna non si è arrabbiato con me. Pecco è il più veloce dell’Academy, ma anche mio fratello e Migno sono bravi”.
Infine il Dottore ha voluto rispondere a Toni Elias, che qualche giorno fa aveva affermato che Vale ce l’avesse con lui per averlo battuto in Portogallo nel 2006 e avergli così sottratto i punti necessari per vincere il Mondiale contro Hayden: “Non sono arrabbiato con lui per avermi battuto in Portogallo, ma per la caduta che ha causato a Jerez. In quella stagione era il GP inaugurale e sono andato a terra alla prima curva. Lo perdono per la prima cosa, ma non per la seconda”. Da sottolineare però che il #46 ha affermato tutto questo ridendo.
Antonio Russo