Ben Spies ripercorre la sua breve carriera in MotoGP ed esalta il suo amico ed ex rivale Casey Stoner: “Mi ha messo fuori combattimento”.
La carriera di Ben Spies in MotoGP è durata appena quattro stagioni, dopo una vittoria impressionante in Superbike al suo esordio. Guardando al passato si rammarica per non essere riuscito a dimostrare tutto il suo valore, dicendosi impressionato dalle abilità di alcuni suoi avversari. In un’intervista al podcast di MotoAmerica “Off Track” ricorda la stagione 2010, quando Spies ha guidato per il team Tech3 e si è classificato sesto come rookie. “Non direi che il livello in MotoGP mi ha sorpreso”, ha detto l’ex pilota Yamaha.
Si dice colpito dalle prestazioni di Marc Marquez, ma la sua ammirazione va a Casey Stoner. “Ci sono piloti speciali. Ho guardato Marquez un po’, ma Casey ha fatto alcune cose che mi hanno davvero messo fuori combattimento. Ma anche gli altri ragazzi sono stati molto veloci. Sono arrivati a un livello assoluto. Non c’è dubbio”, si entusiasma Spies. “Non ho mai avuto il massimo da me stesso in MotoGP”, ha sottolineato l’americano. “Non mi sono mai sentito al 100% a mio agio su queste motociclette. Le persone non capiscono quanto siano grandi le differenze tra queste motociclette. Differiscono in modo massiccio”.
Notevoli le differenze fra le categorie che ha attraversato, dall’AMA Superbike al WorldSBK fino alla MotoGP. “Sono cresciuto alla fine dell’era senza controllo della trazione, in cui la moto scivolava ed era irrequieta. Poi sono approdato in Superbike, dove vengono utilizzati pneumatici Pirelli e ausili elettronici. E poi sono andato in MotoGP, dove le moto avevano 200 centimetri cubici di cilindrata in meno e alte velocità in curva”.
Rispetto allo stile selvaggio delle superbike, Ben Spies ha dovuto guidare in modo più preciso e più controllato in MotoGP. “Le moto non scivolano e non si agitano all’ingresso della curva. Le differenze sono enormi. Direi che ci sono state solo due o tre gare nella mia carriera in GP che mi sembrava di poter ottenere qualcosa dalla moto. Sono stato in grado di uscire da una superbike e di essere al limite “.
Nella stagione 2013, Spies ha dovuto fare i conti con alcuni infortuni e non è stato mai in grado di guidare al top delle condizioni. A quel punto ha annunciato il suo definitivo ritiro a causa di un serio infortunio alla spalla complicato. Un’esperienza breve ma intensa che lo accompagnerà per tutta la vita.
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