Valentino Rossi non potrà permettersi di aspettare 5 o 6 Gran Premi per decidere se continuare, come aveva previsto: dovrà scegliere al buio entro giugno
La pandemia del coronavirus ha fatto saltare in un istante i piani di tutto il mondo. E l’ambiente dei motori, costretto alla sosta forzata delle gare, non fa certamente eccezione. Ma il personaggio più illustre che ha visto stravolgere i suoi programmi per colpa dell’inattività della quarantena è probabilmente Valentino Rossi.
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Per lui la stagione 2020 di MotoGP non sarebbe stata una come le altre, ma quella in base alla quale si sarebbe deciso il futuro nel Motomondiale. Il Dottore aveva optato per verificare alla prova della pista, nei primi cinque o sei Gran Premi, la sua competitività, l’adattamento all’ultimo modello della Yamaha M1, la collaborazione con il nuovo capotecnico David Munoz.
E solo a quel punto, se si fosse sentito ancora in grado di correre ai massimi livelli, avrebbe scelto di non appendere il casco al chiodo e di continuare la sua lunga e gloriosa carriera nelle due ruote. Purtroppo questa verifica non si potrà fare. Anche se, nella migliore delle ipotesi, la MotoGP tornasse in pista entro l’estate (come ha intenzione di fare), aspettare i primi cinque o sei Gran Premi significherebbe infatti sciogliere i dubbi residui non prima di ottobre o novembre.
Una data decisamente troppo avanzata, per consentire ad un team di definire il proprio mercato piloti. Se Vale, alla fine, decidesse invece di ritirarsi, la Yamaha non avrebbe più tempo per cercare un nome alternativo al suo. Insomma, attendere così a lungo è un lusso che né il fuoriclasse di Tavullia, né tantomeno i suoi datori di lavoro si possono permettere. Lo ha messo in chiaro nei giorni scorsi lo stesso team principal Lin Jarvis, ponendo una certa fretta al nove volte iridato: la decisione va presa a breve, al massimo entro giugno.
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Ciò significa, in sostanza, che Valentino Rossi sarà costretto a definire il suo futuro senza essere riuscito a scendere in pista nemmeno per un Gran Premio della stagione 2020. Dovrà scegliere alla cieca, al buio, assumersi il rischio di un azzardo, che renderà ancora più complicato di quanto già comunque sarebbe stato il dilemma sul suo avvenire agonistico. Un indizio in merito, lo stesso numero 46 lo ha lanciato ieri, nella chat organizzata dalla Casa dei Diapason con il suo compagno di squadra Maverick Vinales e il giornalista inglese Matt Birt: “Non mi piacerebbe lasciare senza gareggiare quest’anno, sarebbe meglio fare un altro campionato e smettere dopo il prossimo”.
Insomma, Valentino Rossi lascia intendere che la motivazione di andare avanti c’è ancora, magari firmando il rinnovo del suo attuale contratto solo per una stagione. Il che vorrebbe dire passare dalla squadra ufficiale di Iwata, dove il suo posto è già stato assegnato a Fabio Quartararo per il 2021, al team satellite Petronas, i cui responsabili si sono già detti pronti a trattare con lui. Nonostante le incognite, dunque, questa difficile scelta del pesarese sembra tutto sommato già quasi presa.
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