Dani Pedrosa passa al vaglio le moto dei rivali. Pregi e difetti dei prototipi della classe regina presenti in griglia.
Dani Pedrosa ha detto addio alle corse alla fine della stagione 2018, ma ha deciso di dedicare parte del suo tempo e dell’esperienza al progetto KTM. Durante il suo ultimo intervento a DAZN, in cui ha raccontato la vittoria nel GP di Spagna 2017, il collaudatore spagnolo ha parlato dei vari prototipi sulla griglia della classe regina
A partire dalla Suzuki GSX-RR, una moto che si confronta direttamente con la Yamaha per la sua apparente facilità di guida in percorrenza di curva. “L’ho osservata nelle sessioni di test a Sepang e, se non è come la Yamaha, è ancora meglio in alcune cose”, spiega Dani Pedrosa in riferimento al prototipo in dotazione ad Alex Rins e Joan Mir. “Sono due moto molto uguali nel carattere, forse l’unica differenza è che una moto è più grande dell’altra. L’unica cosa negativa che Suzuki ha ora è che ci sono solo due moto, non ha un team satellite. Suzuki con una squadra privata sarebbe molto buona, con altre due moto potrebbero avere un livello più elevato”.
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Per quanto riguarda la nuova Aprilia RS-GP 2020 con motore V4 a 90º, Dani Pedrosa descrive la velocità mostrata da Aleix Espargaró nel suo primo contatto in Malesia come “sorprendente”: “Stavo parlando con Aleix, mi ha detto che era molto contento della moto, che il nuovo motore fa sembrare la moto molto simile a una Yamaha, è molto dolce ora. È un po’ difficile mette in pista una moto il primo giorno e andare molto bene, dovremo vedere l’affidabilità e tutto il resto, ma se la moto va bene dall’inizio, è un ottimo segno”.
Per quanto riguarda la Ducati Desmosedici, Dani ha ricordato quanto sia stato difficile per lui sorpassarla sui rettilinei a causa della potenza del suo motore: “Oltre a un sacco di coppia ha molti giri e la potenza è quasi sempre alta… Questo ha portato tutti alla ricerca di potenza molto più alta, quindi i motori di oggi salgono più giri e la potenza massima è molto più alta di prima”. Infine, in relazione alla Yamaha M1, il pilota spagnolo risponde con un “ni” alla domanda se sia il miglior prototipo per un debuttante al debutto in MotoGP, e sostiene la sua risposta: ” È una moto ideale per esordire in classe regina… Se poi hai, come ha fatto Quartararo, il salto per rimanere in Yamaha per molti anni, sì, è l’ideale”.
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