Da lunedì, come molte aziende in Italia, ripartirà anche la produzione della Ferrari, con le necessarie misure precauzionali. Ma non la squadra corse
Tra le tante aziende che riapriranno le porte lunedì 4 maggio, come prevede la Fase 2 del governo, c’è anche la Ferrari. Nell’arco della prossima settimana gli stabilimenti di Maranello e Modena saranno progressivamente riavviati, per tornare a pieno regime alle attività di produzione da venerdì 8 in poi.
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In vista di questo appuntamento, il Cavallino rampante ha lanciato l’iniziativa “Installation lap” (giro di formazione), con l’obiettivo di istruire tutti i suoi dipendenti, nell’arco di diverse giornate, alle necessarie misure di sicurezza da adottare all’interno degli impianti per minimizzare i rischi di contagio da coronavirus.
Gli uomini della Rossa saranno dunque preparati alle modalità con cui entrare in azienda, posizionarsi alle proprie postazioni di lavoro, adottare i necessari dispositivi di protezione individuale e mantenere il distanziamento anche negli spazi comuni. Quanto a tutte le attività non connesse con la produzione, invece, continueranno ad essere svolte tramite smart working a distanza, così come è avvenuto finora.
Ma la Scuderia Ferrari resta ancora ferma
Tutto ciò, naturalmente, per quanto riguarda la gestione industriale. Per una ripartenza della squadra corse, invece, bisognerà attendere ancora: la Federazione internazionale dell’automobile ha infatti recentemente deciso di prolungare per un altro mese il periodo di blocco forzato delle scuderie, che impedirà di fatto alla Ferrari di proseguire lo sviluppo tecnico sulla SF1000 e risolvere i molti problemi emersi nei test pre-campionato di Barcellona.
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