Claudio Domenicali, amministratore delegato della Ducati, parla dei piloti del passato e del presente della Rossa di Borgo Panigale in MotoGP
Claudio Domenicali, l’amministratore delegato della Ducati, rompe il silenzio della pandemia di coronavirus, e lo fa parlando dei piloti che hanno fatto la storia del suo marchio. Quando, nel corso della lunga intervista concessa ai microfoni della Gazzetta dello Sport, gli viene chiesto chi sia il più forte ad essere mai salito in sella ad una Desmosedici, lui non ha dubbi, facendo il nome dell’unico capace finora di portare il titolo iridato a Borgo Panigale.
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“Stoner”, risponde. “Lui aveva – anzi ha, perché ce l’ha ancora pur non correndo più – un istinto naturale per trovare il limite. Non è ragionamento, è talento puro. Ci sono stati altri grandi piloti, anche in Superbike: Bayliss era fortissimo, super determinato. Ma Casey poteva guidare qualsiasi cosa con una naturalezza e un rapporto con la moto straordinari. Poi c’è il carattere, certo: difficile, mai contento di se stesso, complicato. Però un campione fenomenale”.
Domenicali sugli attuali piloti della Ducati
Domenicali si dice però piuttosto soddisfatto anche della sua attuale coppia di portacolori. Infatti, è convinto che Andrea Dovizioso possa realisticamente addirittura lottare con Marc Marquez per il campionato del mondo: “Ne abbiamo parlato: bisogna stare attaccati a Marc, non lasciargli spazio ed essere così veloci da approfittare di ogni sua sbavatura”, analizza. “Dipende dalla determinazione del pilota e dalla moto che hai: motore, aerodinamica, comportamento in curva. Marquez è un rivale fortissimo ma anche lui si può innervosire. Serve essere pronti a infilarsi in un varco, chi non se lo aspetta può commettere errori. Deve crescere la nostra prestazione media: sia Andrea sia noi siamo in grado di farlo”.
Quanto al suo compagno di squadra Danilo Petrucci, il suo bilancio è maggiormente ad alti e bassi: “Danilo ha dimostrato, nella prima parte del 2019, di poter essere molto veloce”, spiega l’ad. “Più complicato è capire cosa sia successo dopo il Mugello, quando la prestazione è cambiata. In inverno ha lavorato su preparazione e approccio psicologico alle gare. Lo vedo determinato e motivato”. Sia Dovizioso che Petrucci hanno però margini di miglioramento: “Possono crescere. Nel 2017 Andrea ha cambiato marcia, si è messo a vincere gare stabilmente ma ha ancora un potenziale inespresso, per quanto strano possa sembrare”.