Tito Rabat ricorda la sua vittoria mondiale in Moto2 e il mancato salto in MotoGP. Ma l’arrivo di Zarco è una grande possibilità per il pilota Avintia.
Tito Rabat si è confermato campione del mondo Moto2 nel 2014. Ai microfoni di DAZN ha ripercorso quel momento storico per la sua carriera, uno dei momenti in cui è stato più concentrato a livello professionale, con il team Marc VDS dopo aver conquistato 7 vittorie, 14 podi e 11 pole. “Quell’anno sono riuscito a rimanere concentrato, avevo un obiettivo molto chiaro. La mia vita era come una gara, sono tornato a casa e mi sono allenato, sono andato alle gare ed ero a casa. Alla fine ero concentrato solo su una cosa, sono riuscito a raggiungere un’ottima stabilità mentale, tutto andava bene con la squadra”.
All’epoca condivideva il box con il finlandese Mika Kallio, un pilota con cui non ha mai avuto nessun tipo di problemi. “Ci sono due tipi di compagni di squadra, quelli che si concentrano sulla lotta in pista, e quelli che si concentrano sul combattimento in pista e anche nel box. Mi piacciono di meno, ma tu impari da tutto, e sto anche migliorando nel box. Kallio era super professionale e ha combattuto in pista, con molto rispetto. Non era tuo amico, era il tuo rivale. Ho imparato molto da lui. Grazie a lui ho anche ottenuto il 100% da me stesso”.
Il salto nella classe regina di Rabat
Quando gli è stato chiesto se si rammarica di non essere salito in MotoGP l’anno dopo invece di rimanere in Moto2 nel 2015 per difendere la corona, Rabat risponde che “certo che sarei salito, stavo difendendo il titolo, ma penso che sarei dovuto andare in MotoGP, ho avuto la possibilità e non l’ho fatto. Sono rimasto e ho rovinato tutto. Alla fine ho avuto un buon anno e ho lottato per il titolo fino alla fine, ma mi sono rotto un polso in allenamento”.
Ora Tito Rabat non vede l’ora che arrivi la nuova stagione con il team Avintia, una struttura che ha migliorato il suo status in griglia diventando un team satellite Ducati grazie, tra l’altro, all’arrivo di Johann Zarco nel team: “Zarco ha un contratto con la Ducati, ma è la prima volta che faccio parte di una squadra satellite, è super positivo”, ha affermato Rabat. “Non è più una squadra privata, anche perché Zarco è arrivato, ho il suo stesso trattamento e questa potrebbe essere un’opportunità per me. Nei primi test pre-stagionali, in Malesia, il terzo giorno ero distante 1,2″, e in Qatar ho finito a 0,8, non mi era mai successo. L’uguaglianza di moto e piloti quest’anno è una buona opportunità per me”.