Il CEO della McLaren Zak Brown esalta la IndyCar e esprime la speranza di vedere una F1 futura sulla falsariga della serie USA.
Che dall’approdo di Liberty Media ai vertici del Circus ci sia stato un continuo tentativo di trasformare la massima serie a ruote scoperte in una specie di copia di una qualsiasi categoria americana, è storia nota, ma che addirittura la richiesta arrivi dal boss di una scuderia, questo trascende tutto.
Per sua natura ed essenza la F1 dovrebbe essere europea, tuttavia l’innesto negli anni recenti di diverse figure dirigenziali statunitensi ha portato ad un progressivo distacco dalla tradizione con novità in alcuni casi contestate, anche aspramente, dagli stessi protagonisti, si veda la celebrazione altisonante in griglia di partenza in occasione del GP del Texas di qualche stagione fa.
Ed esattamente a proposito della deriva a stelle e strisce del Circo più veloce del mondo, interrogato da Motorsport.com sugli sviluppi futuri della categoria, il boss della scuderia di Woking, californiano di nascita, si è sbilanciato con una considerazione che sa di augurio.
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“Penso che il prodotto IndyCar sia quello che vogliamo vedere in F1. Intendo dire è che su 17 gare i più grandi vincono i titoli, ma nell’arco del campionato tre o quattro sorprese ci sono”, ha dichiarato Brown, “Quando vai al Detroit Grand Prix ti puoi fare un’idea di chi vincerà, ma almeno in 10 ne hanno possibilità, non solo 4-5. Questa cosa non succede mai da noi”, ha considerato.
Grande sostenitore del budget cap più severo, il 47enne, che tra l’altro vanta un passato da driver, potrebbe veder realizzato il suo sogno già dal 2021, quando probabilmente il tetto di spesa fissato a 145 milioni di dollari appianerà leggermente le prestazioni rendendo più combattute e meno scontate le corse.
Chiara Rainis