Il boss Red Bull Horner sposa la linea di chi è convinto che alla ripartenza del mondiale di F1 si assisterà ad un numero elevato di incidenti.
Se ne era già parlato quando all’indomani della cancellazione del GP dell’Australia si era compreso che prima di sentire di nuovo rombare i motori del Circus sarebbe trascorso molto tempo. Ora che il momento si avvicina, anche se comunque al round austriaco manca ancora un po’ di strada, l’argomento è tornato ad animare i protagonisti della massima serie.
Tra i più preoccupati il team principal della scuderia energetica che, evidenziando come mai prima nella storia del motorsport si sia vissuto uno stop tanto lungo, ha ipotizzato uno scenario di botti a catena non appena i piloti torneranno in pista. “Se ricominciamo a luglio tutti saranno arrugginiti e ci saranno dei crash”, ha dichiarato al Guardian il manager inglese che ha poi confessato di essere in crisi d’astinenza da competizioni.
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Di parere molto simile a quello del suo ex capo Daniel Ricciardo il quale ha predetto “un grande caos” scatenato da un mix di “emozione, eccitazione, fame di mettersi in mostra. Qualcuno potrebbe presentarsi con un alto livello di adrenalina. Ecco perché si vedranno sorpassi coraggiosi, piuttosto che mal calcolati. Sono che assisteremo a un po’ di tutto”.
Se l’assenza prolungata dai tracciati del mondo potrebbe giocare brutti scherzi dal punto di vista della lucidità, non così dovrebbe essere in termini di preparazione fisica.
“Forse faticheranno quelli che sono al loro primo o secondo anno”, ha sostenuto l’australiano della Renault, al momento al centro delle voci di mercato che lo vogliono addirittura fuori dalla F1 a fine 2020. “ma veniamo dai test invernali che per me sono sempre un buon punto di riferimento”.
Chiara Rainis