Valentino Rossi ha deciso di rimandare il suo ritiro e di firmare per rimanere in MotoGP nel 2021 con il team satellite Petronas: ora si tratta sui dettagli
Il team principal della Yamaha, Lin Jarvis, aveva lanciato l’ultimatum: la decisione dovrà arrivare entro giugno. Ma Valentino Rossi, come suo solito, anche stavolta è andato più veloce, anticipando tutti. Siamo appena all’inizio di maggio e il dilemma sul futuro della sua carriera è già sciolto, prima ancora di rimettersi alla prova in pista in questo 2020, come lui avrebbe desiderato per chiarirsi gli ultimi dubbi.
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Il dado è tratto, dunque: niente ritiro, il Dottore continuerà a correre anche nella prossima stagione. Non più con la squadra ufficiale, dove il suo posto è già stato assegnato al talentino Fabio Quartararo, bensì con l’unica soluzione alternativa che aveva sul tavolo, la squadra satellite Petronas.
La decisione c’è, la volontà reciproca di firmare pure: nonostante il team malese sia nato per svezzare i giovani, infatti, la chance di assicurarsi il pezzo da novanta della MotoGP è troppo ghiotta per farsela scappare. Sia in termini di esposizione mediatica, sia di capacità di attirare le sponsorizzazioni, in particolare in un momento di prevedibile crisi economica post-coronavirus.
Questo matrimonio s’ha da fare, dunque, non appena verranno sistemati solo gli ultimi dettagli. Proprio in questi giorni sono infatti in corso le trattative per definire i punti qualificanti del nuovo accordo. Il primo è la durata: da fonti italiane si parla di un biennale, ma l’ipotesi più accreditata è che si opti per un solo anno di contratto, con l’opzione per il 2022, nel caso in cui il fenomeno di Tavullia posticipasse ancora il momento di appendere il casco al chiodo.
Il secondo punto riguarda i tecnici che Vale insisterà per portare con sé. Il boss di Petronas, Razlan Razali, ha chiarito che non intende smantellare il suo staff, ma è facile prevedere che Quartararo farà promuovere con lui alla squadra ufficiale anche i suoi uomini più fidati. Al suo posto, Rossi imporrà i suoi, quelli che lo seguono ormai da decenni, dalla Honda alla Yamaha passando per la Ducati: dal telemetrista Matteo Flamigni al meccanico Alex Briggs.
Inevitabile sarà pure la riconferma dell’ultimo arrivato, il capotecnico David Munoz, mentre più in bilico appaiono Bernard Ansiau, Mark Robert Elder e Brent Stephens. Una volta concordate le sorti dei suoi più fedeli collaboratori, Valentino Rossi sarà definitivamente pronto per mettere nero su bianco il suo avvenire agonistico. Poi arriverà finalmente anche il momento dell’annuncio, quello tanto atteso dai sui tifosi di tutto il mondo. Al suo fianco sarà riconfermato Franco Morbidelli, molto stimato e gradito alla Casa dei Diapason, che dunque formerà con il suo mentore un’inedita coppia allievo-maestro.
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