Emanuele Pirro, il commissario che assegnò a Vettel la controversa penalità nel GP Canada 2018, racconta di non aver mai chiarito davvero con Sebastian
Emanuele Pirro è indiscutibilmente un grande dell’automobilismo italiano: ex collaudatore della McLaren di Ayrton Senna e Alain Prost, poi pilota di Formula 1, quindi cinque volte vincitore della 24 Ore di Le Mans. Eppure, per uno di quegli strani giochi della vita, il grande pubblico degli appassionati, almeno quelli più giovani, lo ricorda soprattutto per un episodio che lo ha visto protagonista non come concorrente, ma come arbitro.
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Era lui, infatti, il commissario (attività a cui si è dedicato con sempre maggior costanza e dedizione negli ultimi anni) nella direzione gara del Gran Premio del Canada 2018, quello della famosa penalità inflitta a Sebastian Vettel per quel sorpasso a Lewis Hamilton con annesso taglio di chicane, quella penalità che scatenò le ire del tedesco e dei tifosi ferraristi.
Tra Pirro e Vettel nessun chiarimento
Oggi, Pirro racconta che un vero e proprio chiarimento con Vettel dopo quella controversia non è mai avvenuto: “No, e un po’ mi è dispiaciuto”, conferma ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “Ma a un GP mesi dopo Seb, che era in bici, si è avvicinato dandomi una pacca sulla spalla: un piccolo gesto ma significativo, l’ho apprezzato. Con la Ferrari e con lui, per la verità, era finito già tutto a Montreal. Invece coi tifosi…”.
I tifosi se la sono legata al dito: “Sì, io uso poco i social e ancora meno dopo il Canada. Ma due domeniche fa ho voluto postare le mie sensazioni sulla corsa di Sepang e sono arrivate ancora offese. Per fortuna tanta gente, a cui ho avuto la possibilità di spiegare perché siamo arrivati a quella decisione, ha compreso, ammettendo di aver cambiato idea. Altri invece…”.
La nuova sfida delle gare virtuali
Curiosamente, nei giorni scorsi Pirro si è ritrovato di fianco a Vettel, stavolta come avversario, partecipando alle gare virtuali della All Star Series, riservata ai grandi ex della F1, dove anche Sebastian ha fatto il suo esordio ufficiale nelle corse simulate. “Qui ognuno ha tutto da perdere”, spiega il 57enne romano. “Gare virtuali, d’accordo, ma se poi non vinci… La gente si aspetta sempre che tu sia al top. Ricordate Schumacher quando, già alla Ferrari, decise di correre il Mondiale kart? Tutti dicevano che avrebbe doppiato tutti ma non è successo, anzi”.
Di certo, Emanuele ha voluto evitare nuove polemiche con Sebastian Vettel, ancorché digitali: “Quando me lo ritrovavo vicino guidavo con attenzione per evitare contatti”, sorride, “altrimenti…”.
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