Volkswagen ha deciso di ripercorrere la storia delle sue auto più aerodinamiche di sempre: ecco la Volkswagen Aerodynamic Research.
Ci sono generalmente tre modi per far andare più veloce una macchina. Si può renderla più potente, renderla più leggera o renderla più aerodinamicamente ottimizzata. Quest’ultimo aspetto gioca anche un ruolo chiave nell’efficienza del veicolo nel suo complesso, in quanto spostarsi nell’aria in un’auto più aerodinamica significa un minor consumo di energia.
Indipendentemente dal fatto che si tratti di auto d’epoca o di auto moderne, l’aerodinamica è importante. Volkswagen sta mettendo in evidenza i suoi sforzi per realizzare auto più aerodinamiche con la storia delle sue auto più aerodinamiche di sempre. Chiamata la Volkswagen Aerodynamic Research, è stata rivelata nel 1980 come monoposto con un coefficiente di resistenza aerodinamica di appena 0,15.
Gli ingegneri dell’azienda avevano un compito molto semplice che aveva una soluzione molto complessa: far stare un pilota, un motore e quattro ruote e rendere la vettura il più aerodinamica possibile. È stata costruita su un telaio in alluminio con una carrozzeria in fibra di vetro e carbonio. Era alta solo 83 cm e larga 110 cm, e aveva ruote nascoste, sottoscocca liscia e alette mobili che aiutavano a mantenerla stabile alle alte velocità.
Il risultato finale è stato sorprendente. L’auto aveva un motore a benzina turbo da 2,4 litri relativamente piccolo, con una potenza massima di 177 cavalli. Si trovava proprio dietro la schiena del guidatore ed era collegata alle ruote posteriori direttamente attraverso una trasmissione a catena. Il propulsore aveva una soluzione di raffreddamento molto interessante – una massiccia presa d’aria di raffreddamento posizionata nel muso per consentire all’aria di fluire uniformemente sul radiatore e di uscire sulla parte superiore del veicolo. Inoltre, un serbatoio dell’acqua a bordo che iniettava acqua nella presa del turbocompressore.
Nell’ottobre 1980, un team di ingegneri e collaudatori Volkswagen visitò il circuito di Nardo in Italia per testare le capacità della vettura. Nella prima ora, l’ARVW raggiunse i 355 km/h e alla fine raggiunse i 362 km/h, stabilendo due record mondiali di velocità.