Charles Leclerc ha reagito alla notizia della rottura tra Vettel e la Ferrari con una serie di tweet mielosi. Il silenzio sarebbe stato meglio?
Sebbene il comunicato ufficiale abbia voluto far passare la scelta del tedesco come l’esito delle paure legate all’emergenza Coronavirus, la ragione unica, vera e cristallina dietro al divorzio dalla Rossa porta un nome e un cognome noto e ben preciso, ovvero quello del monegasco.
Scorrendo le reazioni delle piattaforme sociali, in molti hanno espresso sorpresa per lo strappo a cui abbiamo assistito in queste ore di sostanziale calma visto che le corse, ad oggi, sono molto lontane, sia che si tratti di quelle del 2019, sia di quelle del 2020 che, se cominceranno non sarà prima di luglio. In tanti sono caduti dal pero, ma, a parer nostro, chi lo ha fatto non è stato attento a ciò che si è verificato a Maranello a partire dalla morte improvvisa dell’ex Presidente Sergio Marchionne.
Perché Vettel è andato via?
I nodi della vicenda sono due. Il manager italo-canadese aveva manifestato il desiderio di svecchiare la formazione retrocedendo in Alfa Romeo Raikkonen per promuovere appunto il Principino, e dare una chance alla riserva del Cavallino Antonio Giovinazzi piazzandolo proprio al fianco di Iceman nella squadra di Hinwil. Un proposito che avrebbe dovuto trovare compimento probabilmente quest’anno, ma che la prematura scomparsa del dirigente ha accelerato, assieme alla liquidazione dell’allora team principal Maurizio Arrivabene a favore di un ingegnere come Mattia Binotto.
Non è un caso infatti che l’uscita di scena di Kimi sia stata annunciata davvero poco tempo il tragico evento, per capirci le rispettive date sono state 25/7 e 11/9/2018. In mezzo a quella confusione qualcuno ha voluto scrivere subito la parola fine alla vicenda piloti, lasciando Seb, probabilmente frastornato e con la consapevolezza di non poter più godere di una spalla amica come quella del finnico, scalzata dall’arrembante e privo di timori reverenziali driver di Montecarlo. Andato da subito in tilt, il 32enne di Heppenheim si è trovato ad inizio 2019 a dover ricevere rassicurazioni che poi non si sono rivelate tali, con Leclerc già dall’Australia pronto a prendersi il galloni del numero 1 del garage e lui costretto ad annaspare.
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L’affronto di dover ricevere uno stipendio pari a quello di Charles (ndr. va detto che comunque Sebastian si era mostrato disponibile a ridurre il suo cachet), assieme allo scarso interesse della Ferrari di fargli firmare un accordo pluriennale, così come la volontà di renderlo lo zerbino del campione di F2 2017, sono stati soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ecco perché oggi la necessità del cosiddetto Predestinato di pubblicare dei cinguettii di dispiacere suona alquanto falsa.
“E’ stato un enorme onore per me essere tuo compagno. In pista ci sono state delle tensioni. Alcune sono state belle, altre non sono finite come avremmo voluto, ma fuori abbiamo sempre avuto rispetto reciproco sebbene da fuori non si sia percepito”, il primo messaggio quasi giustificativo.
“Non ho mai imparato da nessuno come da te Seb. Grazie mille”, quello finale, addirittura, se vogliamo, peggiorativo.
Forse una chiamata privata o un comune sms sarebbero stati più eleganti…
Chiara Rainis