La+maledizione+della+Ferrari.+Chi+ci+va+ne+esce+a+pezzi
tuttomotoriweb
/2020/05/12/la-maledizione-della-ferrari-chi-ci-va-ne-esce-a-pezzi/amp/
Categories: Formula 1

La maledizione della Ferrari. Chi ci va ne esce a pezzi

Published by
Alessandro

Lo strappo con Sebastian Vettel è l’ultimo di una lunga serie nella storia della Ferrari. Per qualche ragione il team ha effetti laceranti.

Sebastian Vettel (©Getty Images)

 

Forse è la politica, che in Italia pervade qualsiasi cosa, forse è il peso di indossare una tuta prestigiosa come poche altre al mondo. Sta di fatto che se volgiamo indietro lo sguardo a ciò che ci raccontano gli annali di Maranello, nella scuderia si sono accumulati più morti e feriti che in guerra.

Senza scomodare i mostri sacri dello sport come Niki Lauda, che con il grande Enzo ebbe un rapporto di odio-amore conclusosi nel peggiore dei modi, o ancora Alain Prost cacciato in malo modo per aver definito la F1-91 643 un “camion”, o lo stesso Gilles Villeneuve, addirittura finito nell’al di là dopo aver ricevuto una pugnalata alla schiena da un box che riteneva amico e che invece non si è rivelato tale, piuttosto che uno dei migliori piloti italiani di sempre, vale a dire Michele Alboreto, penalizzato in tutti i modi dal muretto nel lontano 1987 per favorire addirittura Gerhard Berger, il Cavallino ha disintegrato nell’animo tutti coloro che hanno fatto la sua conoscenza.

Come una sorta di Lorelei dalle forte capacità attrattive che poi si rivelano infauste, la Scuderia non ha saputo fare meglio neppure in tempi recenti, a partire dalla cacciata a fine 2006 di Michael Schumacher, camuffata da ritiro volontario, a cui si tentò di mettere una pezza ingaggiandolo come uomo del meteo nell’anno dell’ultimo trionfo iridato con Kimi Raikkonen.  E proprio ad Iceman non è esattamente andata di lusso rispetto al Kaiser di Kerpen. Premiato nel 2009 con un licenziamento costato 17 milioni di euro alla squadra purché si togliesse dalle scatole, il finlandese verrà richiamato nel 2014 per svolgere il ruolo di zerbino di Fernando Alonso. E qui un altro capitolo doloroso per il popolo rosso. Lo spagnolo, forte di due sigilli conquistati con la Renault, arrivò con la corona di salvatore della patria, spinto da uno sponsor, la Santander, acclamato come la manna dal cielo dall’allora Presidente Luca di Montezemolo, salvo affondare pian piano non solo dal punto di vista sportivo, ma pure umano con critiche plateali che hanno accelerato il divorzio e l’arrivo di Seb, in quell’epoca il driver di vincente del lotto. Per questo, sulla carta, il tedesco avrebbe dovuto fare il botto, riportare i grandi risultati in zona Modena, ed invece a fine 2020 se ne andrà forse con soltanto 14 gare in tasca in sei tentativi, rare emozioni, una buona dose di errori e tanti, parecchi rimpianti.

Ferrari (Getty Images)

Chiara Rainis

Published by
Alessandro

Recent Posts

F1, Mercedes aveva un solo nome per il dopo Hamilton: tutta la verità sulla scelta di Toto Wolff

Il boss della Mercedes, Toto Wolff, aveva sentito un pilota esperto prima di scegliere di…

2 ore ago

F1 GP Las Vegas, Qualifiche: Russell firma la pole davanti a un ferrarista, in crisi Hamilton

Il circus della F1 si è spostata a Las Vegas per la terzultima tappa del…

4 ore ago

Il boss di Pramac fa a pezzi la Ducati: ecco perché hanno preso Marquez al posto di Martin

Jorge Martin avrebbe meritato di transitare nel team factory della Casa di Borgo Panigale, ma…

4 ore ago

Hamilton-Ferrari, c’è già un problema? Questa cosa a Maranello non la potrà più fare

Lewis Hamilton è ormai pronto per sbarcare in Ferrari, ma a partire dal 2025 dovrà…

13 ore ago

F1, arriva la nuova direttiva tecnica “ispirata” dalla Red Bull: guai per Ferrari e McLaren?

Il mondiale di F1 sbarca a Las Vegas e scoppiano subito le polemiche. La Red…

16 ore ago

MotoGP, a chi andrà il n.1? La decisione di Martin spiazza tutti: ecco cosa ha deciso

In top class ci sarà uno stravolgimento naturale dopo la caduta dal trono di Bagnaia.…

20 ore ago