Due giorni di sciopero dei benzinai su autostrade, tangenziali e raccordi. Secondo le sigle sindacali il Governo non ha voluto intavolare un confronto con le associazioni di categoria.
Tra poche ore comincerà lo sciopero dei benzinai per protesta contro il crollo delle vendite registrato da oltre due mesi (a fronte di prezzi mai calati). Lo stop inizierà dalle 22 di martedì 12 alle 22 di giovedì 14 maggio e interesserà solo le stazioni di servizio della rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi.
Come spiegato da una nota congiunta di Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, l’astensione dal lavoro servirà a denunciare “la condizione di emergenza economica e sanitaria nella quale continuano ad essere lasciate le imprese di gestione”. A fine marzo lo sciopero era stato evitato all’ultimo momento grazie all’intervento dell’Autorità di Garanzia sugli scioperi e del Governo disposto a confrontarsi su una serie di agevolazioni.
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Ma stavolta le associazioni di categoria non accettano l’atteggiamento “indifferente e sordo” del Governo, rispetto agli impegni presi e rimasti nel cassetto. “Non è certo chiudendosi al confronto o sperando che ciascuno – individuo o categoria – se la cavi da sé, con ogni mezzo trovi a sua disposizione, più o meno consentito, che si può contribuire a costruire per il Paese una uscita governata dalla crisi. Per quel che riguarda la categoria – prosegue la nota – in assenza di un cambiamento di rotta del Governo, la protesta e le chiusure per sciopero sono destinate ad estendersi nelle prossime settimane anche al resto della rete distributiva”.
L’Unione nazionale dei consumatori considera sbagliato l’atteggiamento del Governo che non ha voluto tenere in piedi un tavolo di confronto, ma ritene che la protesta dei benzinai sia “illegittima” in quanto viola “la regolamentazione del settore adottata dalla Commissione di garanzia con deliberazione 01/94 del 19 luglio 2001, secondo la quale non si possono fare scioperi in caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità come è, ovviamente, l’emergenza coronavirus che sta vivendo il Paese”.
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