F1 in allarme. Tonfo economico dopo il divorzio Ferrari-Vettel

La borsa mondiale non ha gradito la separazione improvvisa tra la Ferrari e Sebastian Vettel. L’annuncio è costato una cifra record alla F1.

La Ferrari di Sebastian Vettel in pista nei test F1 di Barcellona (Foto Mark Thompson/Getty Images)
La Ferrari di Sebastian Vettel in pista nei test F1 di Barcellona (Foto Mark Thompson/Getty Images)

La decisione del tedesco e del Cavallino di dirsi addio a fine 2020 ha portato ad uno scossone non solo nel paddock, ma pure nella finanza. Quotato sul mercato da fine 2016 a seguito dell’ingresso di Liberty Media, il Circus, già azzoppato dal Coronavirus e dallo spot alle attività dallo scorso marzo, ha dunque subito un altro colpo ben assestato.

Non appena reso noto l’addio e l’ingaggio di Carlos Sainz come sostituito del #5 le azioni FWONK dell’ente americano hanno subito perdite per 90 milioni di dollari.


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“Non ricordo nessun’altra occasione in cui diversi team di F1 abbiano ufficializzato l’uscita di scena del proprio pilota di punta prima ancora che la stagione cominci”, le parole di un rappresentante di FormulaMoney riportate da planetf1.com. “E’ probabile che credano che ci sarà alcuna gara nel 2020, perché non è possibile che desiderino utilizzare qualcuno che poi andrà alla concorrenza. In ogni caso, non è certo un bel momento per i possessori delle loro azioni!”.

Alla luce di quest’ultima affermazione ci viene da pensare che davvero nelle stanze buie della massima serie il Baffo Chase Carey abbia espresso alle scuderie una certa perplessità riguardo la fattibilità del campionato a fronte anche degli spostamenti aerei ad oggi alquanto difficoltosi. A questo punto la domanda è, che valore può avere la bozza di calendario appena pubblicata dalla FIA?

Scuderia Ferrari (Getty Images)

Chiara Rainis

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