Romano Fenati mette in guardia il paddock del Motomondiale dal rischio dei contagi per coronavirus nel paddock alla ripresa dei Gran Premi
La voglia di riaccendere i motori è tanta. Ma, a circa due mesi dalla prevista ripresa dei Gran Premi del Motomondiale, si fa sentire anche la paura del contagio. Per il ritorno in pista in Austria, infatti, la Dorna ha previsto tutte le misure precauzionali del caso per evitare rischi eccessivi da coronavirus, ma ciò non toglie che il pericolo non è certamente azzerato. In particolare all’interno di una comunità chiusa come quella del paddock.
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A sottolinearlo, non senza un certo giustificato timore, è stato Romano Fenati, in un’intervista concessa ai microfoni di Sky Sport: “Se ci dovesse essere un infetto, è probabile che tutti prenderemmo il virus e sarebbe un macello”, ha commentato il pilota ascolano del Max Racing Team. “Dal primo all’ultimo box ci sono servizi igienici, c’è sempre un dialogo e quando si arriva al mattino dobbiamo attraversarli tutti. Il paddock è una gabbia per topi: non c’è dubbio che tutti vogliamo tornare a correre, ad annusare la benzina, quella sensazione nello stomaco, ma è possibile che mi presenterò con una tuta da astronauta!”.
Anche Paolo Simoncelli, papà dell’indimenticato Marco e boss della Sic58 Squadra Corse, ha sottolineato al Resto del Carlino l’importanza di garantire la sicurezza a tutti gli addetti ai lavori: “L’esigenza principale è la tutela della salute delle persone che operano nei box”, ha affermato. “Del pubblico sugli spalti possiamo malinconicamente fare a meno, la gente si consolerà con la televisione. Non è bello pensare a gare senza tifosi. Ma non possiamo giocare con l’incolumità di piloti, ingegneri, meccanici”.