Lo stesso team principal della Mercedes, Toto Wolff, che prima si era detto interessato a Sebastian Vettel, ora sembra aver cambiato idea
Era stato lo stesso Toto Wolff in persona a sganciare la bomba: “Non possiamo ignorare Sebastian Vettel”. Con il quattro volte iridato ritrovatosi improvvisamente disponibile sul mercato, dopo il divorzio dalla Ferrari, l’idea di assicurarsi un pilota del suo calibro deve aver attraversato davvero la mente del team principal della Mercedes.
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Anche perché il passaporto tedesco di Seb consentirebbe alla Casa di Stoccarda di ricostruire quel sodalizio tutto teutonico portato al successo iridato da Nico Rosberg, ma poi mai più ricostruito: una ragione più che sufficiente, da parte della Freccia d’argento, per interessarsi a lui, quantomeno dal punto di vista dell’immagine.
Ora Wolff allontana Vettel dalla Mercedes
Ma oggi lo stesso Wolff che aveva aperto uno spiraglio sembra tornato a chiuderlo bruscamente. “Sicuramente avere un pilota tedesco al volante di una vettura tedesca sarebbe una bella storia a livello di marketing”, ha spiegato ai microfoni del canale televisivo austriaco Orf, “ma dobbiamo prima di tutto prendere in considerazione le prestazioni. Vettel è un gran pilota, ma noi dobbiamo perseguire la nostra strategia a lungo termine, che ci ha permesso negli anni di portare a casa tutti questi risultati. Prima di tutto dobbiamo concentrarci sui nostri piloti attuali, poi eventualmente dovremo chiederci cosa fare con George Russell (giovane del vivaio Mercedes attualmente in prestito alla Williams, ndr), che è un’altra opzione per noi. Poi, infine, c’è anche la variabile Vettel”.
All’accelerata è dunque seguita una frenata, un tira e molla di dichiarazioni mediatiche che complica sicuramente la posizione sul mercato di Vettel. Lo stesso Wolff sostiene che “ci sono ancora dei sedili interessanti, Vettel può decidere se continuare o smettere”. Ma Sebastian ha già fatto capire di non essere intenzionato ad accettare una retrocessione in un team di metà schieramento, come la Renault, e di preferire di gran lunga l’eventualità del ritiro, se il sogno Mercedes non si concretizzasse.
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