Danilo Petrucci ripercorre il crollo della seconda parte di campionato 2019: “Pensavo di poter competere con Marc Marquez”.
Danilo Petrucci è ad un bivio della sua carriera: dovrà meritarsi il rinnovo di contratto con Ducati, sapendo che la sfida con Jack Miller non sarà per nulla facile. L’alternativa potrebbe chiamarsi Superbike, ma per il momento il pilota umbro non vuole pensare a questo piano B.
Nel 2019 ha iniziato alla grande, ha strappato la vittoria del Mugello lottando come un “animale” contro Marc Marquez e il compagno di squadra Andrea Dovizioso. Ma nella seconda parte del campionato sono crollate le prestazioni, ha commesso qualche errore di troppo, i risultati hanno lasciato a desiderare. Dopo il suo quarto posto al Sachsenring, Petrucci non è più arrivato tra i primi sei e non è ancora chiaro sui motivi di ciò, come rivela nell’ultimo podcast MotoGP “Last On The Brakes”. “Certo non sono stato soddisfatto dell’anno scorso perché la differenza tra la prima e la seconda metà della stagione era troppo grande”, ammette il pilota ternano.
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Sempre nel gruppo di testa fino alla pausa estiva, poi a gran fatica nelle retrovie, troppo spesso una top-10 guadagnata nelle fasi finali. “Nella prima parte stavo ancora combattendo nella top 3 e nella seconda metà ero in gran parte nella top 10, ma non ero più competitivo”, riassume Danilo Petrucci. “Cercavo una spiegazione, ma non ho trovato nulla di veramente importante. Non abbiamo un motivo per spiegare perché non sia andata bene nella seconda parte di stagione”.
Ha voluto forse preservare ad ogni costo il terzo posto in classifica, caricandosi di una pressione che non ha giocato a suo favore. “Il lunedì dopo la gara al Sachsenring, che ho concluso prima di Dovi, ho guardato la classifica e ho visto che ero solo quattro punti dietro a Dovi al terzo posto. Quindi ho pensato che forse avrei potuto essere il pilota in lotta per il titolo con Marc Márquez… Ho sempre dato il 101 percento e quindi ho fatto errori stupidi o ho avuto incidenti… Forse la pressione che ho esercitato su di me è stata semplicemente troppo grande, perché non avevo mai visto prima il tavolo della Coppa del Mondo”.
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