Se molti piloti di F1 hanno dovuto accettare di ridursi lo stipendio durante la crisi, il guidatore della safety car è rimasto totalmente senza introiti
Durante la crisi del coronavirus, anche molti campioni di Formula 1 hanno accettato, così come i tecnici e lo staff delle loro squadre, di ridursi lo stipendio per dare una mano ai disastrati bilanci dei team. Ma c’è un pilota, che si mette al volante durante i Gran Premi, che è rimasto completamente senza un euro durante il periodo di stop delle corse.
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Non è il portacolori di una scuderia, ma il guidatore della safety car, Bernd Maylander. La sua storia è la stessa di molti altri addetti ai lavori della F1 e dei motori in generale, attualmente costretti a sopravvivere senza introiti, poiché non guadagnano nulla se non si accendono i motori.
La crisi economica colpisce la Formula 1
“Io sono un freelance”, ha spiegato Maylander ai microfoni della rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport. “Posso solo fare fattura se ho fornito un servizio. E dal momento che questo non è possibile oggi, perché non si disputano gare, io non guadagno nulla. Mi sento comunque al sicuro, personalmente, perché sono in una situazione relativamente tranquilla, ma spero per tutti noi che l’economia riparta presto. Ho molti colleghi la cui vita dipende totalmente da questi eventi, e la pandemia è una minaccia esistenziale per molti di loro”.
Anche il pilota teutonico, dunque, è tra coloro che sperano che la stagione possa ripartire da luglio in Austria, anche senza spettatori. “Per anni abbiamo pensato a cosa si potesse cambiare in Formula 1, ma ora dobbiamo farlo”, ha proseguito. “Forse getteremo delle nuove basi per il futuro. Vedo molte opportunità in questa crisi, ma chiaramente siamo legati dalla politica”.