Michele Pirro evoca un sospetto: dietro alla decisione di proibire le wild card si nasconde la volontà della Honda di vendicarsi di Jorge Lorenzo?
Una delle novità introdotte nel regolamento per questo anomalo campionato del mondo 2020 di MotoGP è la decisione di proibire le wild card nel corso di tutta la stagione. Ufficialmente la motivazione è stata quella di mantenere al minimo il numero di addetti ai lavori presenti nel paddock, ma c’è chi sospetta che dietro a questa scelta si nasconda in realtà una ragione molto diversa.
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È il caso di Michele Pirro, collaudatore Ducati che è stato colpito direttamente da questa misura, che gli impedirà di scendere in pista nei Gran Premi del Mugello, di Misano e di Valencia come ormai diventata sua abitudine in questi ultimi anni. “Sono molto deluso: prendere una decisione con così tanto anticipo secondo me non è corretto”, ha commentato ai microfoni di Autosprint. “Non so se sia un modo per far pagare qualcosa a qualcuno, ma non credo sia giusto. Posso capire una decisione presa un mese prima, ma adesso non si sa ancora quando partirà il campionato e quante gare si faranno. Honda magari vuol far pagare a Lorenzo il fatto di essere andato in Yamaha. Ma io non sono Lorenzo, che ha guadagnato e può stare anche a casa. Penso di poter dare ancora tanto alla MotoGP”.
Il sospetto del pilota di San Giovanni Rotondo è dunque quello che la Casa alata abbia spinto per l’introduzione di questa norma in modo da impedire il ritorno in gara del suo ex Jorge Lorenzo, ormai passato nel ruolo di tester alla rivale Yamaha. A Pirro non resta dunque che consolarsi con il ritorno in moto avvenuto nei giorni scorsi sul circuito di Misano, recentemente riasfaltato: “Sì, ho fatto shakedown della pista da solo per collaudare il nuovo asfalto e le modifiche che Franco Uncini ha fatto fare in alcune uscite di curva”, ha spiegato. “Nel test invece ho avuto occasione di fare un po’ di giri in più, mi sono divertito. Ero con una Panigale di serie che uso ogni tanto per allenamento”.