Il Presidente della FIA Jean Todt lancia una frecciata alla Ferrari a proposito delle sue chance di vincere il mondiale in futuro.
Si è aggiunto pure il manager francese alla lunga lista degli scettici. Non sono molti infatti quelli che credono nella possibilità della Rossa di avere la meglio sulla Mercedes quest’anno e nel domani più ravvicinato. L’aver ritoccato la formazione per il 2021 mandando via l’ormai scomodo Sebastian Vettel e promuovendo il più moderato Carlos Sainz, assoldato come spalla di uno Charles Leclerc leader maximo, potrebbe rivelarsi una mossa insufficiente per ottemperare al compito di scalzare i tedeschi dal trono.
La ragione è semplice, semplice. Senza una monoposto competitiva tra le mani non si può andare molto lontano, specialmente in una F1 come quella attuale dove chi guida conta meno del mezzo tecnico e neppure se in abitacolo sono presenti dei campionissimi.
“Nel nostro sport è importante avere una grande squadra e una macchina vincente. Solo così i risultati possono arrivare”, ha argomento a Sky Sport Todt. “I due driver scelti sono di talento, per cui auguro al team di fare bene, in ogni caso prima ci sarà da affrontare il 2020”.
E proprio a proposito di ciò che attende il Circus, fitte nubi si insinuano sopra il nuovo calendario che dovrebbe aprirsi a luglio con l’Austria. Ancora una volta Silverstone sarebbe in bilico. Questa volta per motivi governativi. L’esecutivo guidato da Boris Johnson potrebbe costringere il personale al seguito della carovana ad osservare il classico periodo di quarantena di 14 giorni. Un obbligo, che se confermato, porterebbe FIA e Liberty Media a decidere per l’annullamento delle due gare britanniche in programma.
“Dover stare fermi due settimane significa rinunciare a gareggiare in Inghilterra, in quanto questo avrebbe un impatto notevole su decine di migliaia di posti di lavoro legati alla F1 e a tutto l’indotto”, ha dichiarato alla BBC un portavoce della massima serie.
Chiara Rainis