Andrea Dovizioso e la Ducati sembrano costretti a rinnovare il loro contratto. Ma non c’è ancora accordo sulle cifre del suo ingaggio
Quello tra Andrea Dovizioso e la Ducati è stato certamente un matrimonio d’amore, nelle ultime stagioni. Ma oggi il rinnovo del loro sodalizio, oltre la scadenza dell’attuale contratto a fine stagione, sembra più che altro una scelta forzata. Desmodovi, ormai 34enne, non ha più sbocchi in altre squadre ufficiali (tranne forse la poco competitiva Ktm).
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La Rossa di Borgo Panigale, dal canto suo, ha fallito a ripetizione gli agganci a Marquez, Vinales e Quartararo, ed ora non troverebbe altri top rider disponibili sul mercato. L’unica possibilità rimasta, per entrambi, sembra dunque quella di prolungare questa accoppiata tutta italiana. Eppure, a dispetto della mancanza di alternative, le trattative per il futuro accordo tra Dovizioso e la Ducati rimangono tutt’altro che semplici.
Il principale nodo da sciogliere è quello dello stipendio. Il forlivese, a suon di risultati, si è guadagnato attualmente una cifra di circa sei milioni di euro a stagione (più bonus legati alle vittorie). Ma la Ducati, in uno scenario di crisi economica, sarà ancora in grado di garantirgli un salario del genere anche in futuro. E soprattutto, sarà in grado di onorare gli accordi già presi per questo 2020 che si preannuncia fortemente ridotto in termini di numero di gare?
“Al momento non abbiamo indicazioni sul tavolo da parte della Ducati”, ha rivelato il manager di Dovizioso, Simone Battistella, ai microfoni del sito specializzato tedesco Motorsport Total. “Dipende tutto da quale sarà il loro tono e il loro approccio. Per esempio, per quanto riguarda la percentuale del suo contratto che Andrea riceverà. Quest’anno il calendario è cresciuto da 19 a 20 Gran Premi, ma senza alcun aumento di stipendio. Immaginiamo che la stagione 2020 includerà solo dieci gare, questo non significa che si potrà semplicemente ridurre a metà il suo salario”.
L’entourage di Andrea, insomma, pretende il rispetto degli accordi già presi. La Ducati, dal canto suo, ribadisce che in uno scenario così complicato sarà necessario ridurre le spese: anche quelle per i piloti. “Se il piano degli investimenti prevede che devi vendere oltre 50 mila moto e poi non sei in grado di raggiungere questa cifra, allora sei costretto ad adattarti a questo nuovo scenario”, sottolinea Paolo Ciabatti. “La crisi avrà un impatto enorme sul nostro intero campionato. Per questo ritengo che sia negativo affrettarci ad ingaggiare dei piloti, concordando stipendi che magari più avanti non potremo permetterci”.
Prolungando questo braccio di ferro, il vicecampione del mondo e la squadra bolognese cercano di prendere tempo, confidando di poterne ottenere un vantaggio. La Ducati, però, intende chiarire il suo futuro entro fine giugno: il piano A è quello di confermare Dovizioso e sostituire il suo compagno di squadra Danilo Petrucci con Jack Miller. Ma se l’accordo con Andrea non si trovasse, allora potrebbe anche ripiegare sulla coppia Petrucci–Miller per la squadra ufficiale.
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