Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, si sfoga sulla situazione politica che ha coinvolto la Formula 1 negli ultimi mesi di stop delle gare
Sarà anche un periodo di stop delle gare, ma dietro le quinte la Formula 1 è rimasta attiva più che mai, anche durante questa fase di quarantena. Gli scontri tra le varie scuderie non si sono fatti desiderare: non in pista, bensì sui tavoli della politica sportiva. La guerra più accesa è stata indubbiamente quella sul tetto ai budget: da una parte i piccoli team che spingevano per abbassare l’asticella, dall’altra la Ferrari che non voleva rinunciare alla libertà di spendere i suoi denari. In mezzo a questo marasma, la squadra incredibilmente più quieta è stata proprio la Mercedes, che molto di rado ha fatto sentire la propria voce o si è schierata esplicitamente su questa controversia.
Ma alla fine anche Toto Wolff deve averne avuto abbastanza, se dopo settimane ha deciso di rompere il suo silenzio per lanciare un pesante j’accuse a microfoni accesi su tutta questa situazione. “Sono in questo sport dal 2009, quando esordii alla Williams, e non ho mai assistito a così tanto opportunismo o manipolazione”, ha commentato al sito della televisione sportiva americana Espn. “Ci sono lati molto discutibili, tanto che a volte lo stesso sport diventa un rumore di fondo e non più il protagonista. Ho imparato molto su varie persone e, per quanto io sappia che questo è un ambiente molto politico e tutti cerchino di trarne benefici, direi che questi ultimi sei mesi sono stati i più politici dal mio arrivo in Formula 1”.
Wolff a ruota libera
Il boss della Freccia d’argento si iscrive dunque al partito di coloro che non vedono l’ora che si torni a correre, per tornare a far finalmente prevalere l’aspetto agonistico su quello economico: “In un certo senso è stato positivo, perché non ho dovuto interagire con alcune persone. Dall’altro, chiaramente si notava la necessità da parte di alcune persone di comunicare sui media. Ma alla fine, sapete, questo è irrilevante: noi amiamo questo sport solo grazie alle prestazioni. Quando sventola la bandiera a scacchi, le ca…te si fermano. E si fermeranno presto, quindi tutte queste interviste e queste opinioni diventeranno irrilevanti”.
Oltre alla politica, il grande protagonista di questi mesi della Formula 1 è stato sicuramente il mercato piloti, che negli ultimi giorni ha subìto un’accelerazione impressionante. Anche su questo fronte l’unica a non firmare ancora nessun rinnovo di contratto è stata proprio la Mercedes, che per ora rimane spettatrice molto interessata. “Non sono così sorpreso della sua decisione di Vettel, abbiamo un rapporto amichevole e penso che si iniziassero già a vedere le prime crepe tra lui e la Ferrari”, prosegue Wolff. “Lui è un gran personaggio, uno dei più grandi dell’ultimo decennio della Formula 1: ha vinto quattro titoli e ha portato la Red Bull al vertice. Mi dispiace per lui vedere che il suo sogno alla Ferrari si concluda, ma è andata così. L’evoluzione degli eventi è stata rapida e diversa, perché non dobbiamo dimenticare che c’è ancora un’intera stagione da correre. E raramente si prendono decisioni così presto, come i divorzi di Daniel dalla Renault, di Carlos dalla McLaren o di Sebastian dalla Ferrari. Questi ragazzi correranno con le nuove macchine, vedranno tutte le innovazioni, dovranno essere coinvolti con lo sviluppo di veicoli e giocare la loro parte nel team. Perciò sì, queste decisioni sono giunte più rapidamente di quanto avrei fatto io, ma sono state interessanti da seguire: forse c’è qualcosa da imparare”.