Ricciardo riconosce: “Il Coronavirus mi ha salvato la carriera”

Daniel Ricciardo ha rivelato che grazie al lungo stop forzato per l’emergenza Coronavirus la sua carriera in F1 potrebbe essere salva.

Daniel Ricciardo (©Getty Images)

Non tutto il male vien per nuocere. Anzi, la costrizione in casa e l’assenza di gare sarebbero stati una vera e propria manna per l’australiano della Renault. Confinato nella sua Perth, il 30enne ha avuto l’opportunità di tenersi in forma come mai prima aiutato dal suo preparatore Michael Italiano. “Assieme siamo stati in grado di mettere a punto un programma di allenamento totalmente inedito”, ha confessato a BBC 5 con giubilo. “Ciliegina sulla torta è stata la possibilità di non essere condizionato dai fusi orari. Inoltre non sono stato bloccato per tre giorni alla settimana in cabine pressurizzate sugli aerei in giro per il mondo”.

Quindi, altro che piangersi addosso perché non si può correre. Un po’ di sano riposo è quello che ci voleva secondo Honey Badger.

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“Adesso penso a godere dei benefici e poi probabilmente questa fase si rivelerà chiave per il prolungamento del mio percorso nel Circus”, ha asserito con cognizione di causa dato che anziché restare con le mani durante il lockdown si è andato a prendere un sedile in McLaren per il 2021 senza neppure dover rinunciare allo stipendio da top driver.

Per concludere, il sorridente pilota degli Antipodi ha tenuto a precisare come la vita in F1 sia stressante e completamente focalizzata sui GP. “Probabilmente tutti pensano che il lunedì dopo un gran premio si torni in palestra e ci si alleni fino a giovedì, invece specialmente in caso di eventi back-to-back al massimo si fanno attività defaticanti perché è necessario arrivare riposati e freschi per affrontare i weekend. Normalmente in una settimana ci si allena soltanto un giorno, il resto si viaggia per raggiungere i circuiti”.

Chiara Rainis

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