Sono prossimi all’approvazione i programmi della Formula 1 per l’inizio della stagione 2020 e per la disputa dei Gran Premi a porte chiuse
Entro domani è previsto il semaforo verde definitivo del Consiglio mondiale della Federazione internazionale dell’automobile, che ratificherà l’accordo già siglato dal Gruppo di lavoro strategico e dalla Commissione Formula 1 di venerdì scorso. Un accordo che indica la strada per il futuro del massimo campionato a quattro ruote: da quello a lungo termine (il nuovo regolamento tecnico 2022 e il tetto ai budget) a quello a breve.
Ovvero, la fisionomia che assumerà questa anomala stagione 2020 ai tempi della pandemia di coronavirus. Il calendario è gi quasi cosa fatta: il governo austriaco è pronto ad approvare il piano per la doppia gara a porte chiuse, in due weekend consecutivi, al Red Bull Ring a partire dal 5 luglio prossimo. Conferme analoghe sono giunte da Hockenheim, dall’Ungheria e perfino da Silverstone, dove il primo ministro inglese Boris Johnson ha fatto retromarcia sull’intenzione originale di imporre una quarantena di due settimane a tutti gli addetti ai lavori che sarebbero entrati in Gran Bretagna.
Il piano della Formula 1 per i GP a porte chiuse
“Ci sono regole per l’ingresso e l’uscita, per l’alloggio e per il catering”, spiega il ministro dello sport austriaco, Werner Kogler, alla televisione Orf. “Se tutto questo verrà rispettato, dal nostro punto di vista non c’è alcun ostacolo per correre”. E il suo collega del dicastero della Salute, Rudolf Anschober, fa eco: “Il distanziamento sociale non dovrebbe essere troppo difficile da adottare” sulla pista dello Spielberg.
Il protocollo previsto dalla Formula 1 per queste cosiddette “gare fantasma” è infatti molto rigido. Nel paddock potranno entrare al massimo 80 persone, di cui sessanta operative sulle vetture e le restanti saranno addetti commerciali, di pubbliche relazioni e di gestione dei motorhome. Non ci saranno invece le hospitality delle singole squadre: il vitto sarà garantito per tutti dalla cucina comune dell’organizzatore Liberty Media.
Le aspettative dei piloti
Insomma, stavolta pare proprio che ci siamo: la Formula 1 2020 può partire davvero. E i piloti già non vedono l’ora: “Siamo tutti impazienti di ricominciare e spero che ci riusciremo in Austria a inizio luglio”, ha dichiarato Pierre Gasly all’emittente francese Canal Plus. “Credo che, una volta disputata la prima gara e dimostrato che è possibile farlo in sicurezza, questo ci aiuterà ad andare avanti per il resto del campionato”.
E il collaudatore della Ferrari, Marc Gené, si dice ottimista in merito: “Sarà una stagione bella come tutte le altre”, ha commentato al quotidiano sportivo spagnolo As. “Se le persone credono che quindici gare non bastino, ricordo che quando io correvo ce n’erano solo sedici in calendario. La grande differenza è che i piloti saranno più aggressivi di quanto lo sarebbero stati in una stagione più lunga”.