Piero Ferrari, vicepresidente della Rossa e figlio del fondatore Enzo, avvisa il suo team principal Mattia Binotto: non sarà facile gestire Sebastian Vettel
Non sono in molti, all’interno della Formula 1 o fuori, ad invidiare la posizione di Mattia Binotto alla vigilia dell’inizio di questa stagione 2020. Certo, l’ingegnere italo-svizzero si ritrova pur sempre in uno dei ruoli più prestigiosi del paddock, quello di team principal della squadra più leggendaria e gloriosa di tutta la griglia di partenza.
Ma la sfida che lo attende in questo campionato è di quelle da far tremare i polsi: non solo per la difficile rincorsa all’imbattibile Mercedes, ma anche per la gestione di due piloti ormai separati in casa come Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Il primo ad esserne consapevole, e a dichiararlo esplicitamente, è Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo e attuale vicepresidente e comproprietario del Cavallino rampante.
La difficile gestione del box Ferrari
“Beh, intanto mi auguro che i motori si riaccendano, a luglio in Austria. Non sarà facile battere la Mercedes, ma non smetteremo mai di provarci e i nostri tifosi lo sanno”, ha dichiarato Ferrari ai microfoni del Resto del Carlino. Ma il compito più complicato, come detto, sarà quello di gestire Sebastian Vettel, ormai amareggiato con la sua squadra, dalla quale è destinato a divorziare a fine anno, quando ancora non si è acceso il primo motore della stagione.
“Beh, dovrà essere bravo Mattia Binotto a gestire una situazione oggettivamente anomala”, conferma Piero Ferrari, che ha recentemente compiuto 75 anni. “Non posso sapere come l’avrebbe gestita mio padre, ma ricordo una sua frase: l’azienda conta più di qualunque collaboratore, fosse anche il migliore dei piloti”. Il successore designato di Vettel, come è noto, è Carlos Sainz: “Ho fiducia nelle scelte che sono state fatte”, chiosa Ferrari. “In Leclerc abbiamo un giovane che è un simbolo di speranza e di entusiasmo. Sono ottimista”.
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