La Gran Prix Commission ha stabilito ufficialmente il numero di motori a disposizione per ogni pilota nella stagione 2020. Tutto dipenderà dal numero di gare.
Nuova riunione online della Commission Grand Prix formata dai membri di Dorna, FIM, IRTA e MSMA, un incontro a distanza che è servito per annunciare importanti cambiamenti nell’assegnazione del numero massimo di motori che ciascun pilota può utilizzare nella stagione 2020 a seconda del numero di gare che si terranno.
In attesa di sapere quale sarà il programma finale che Dorna pubblicherà nei prossimi giorni, la GPC ha concordato che, nel caso in cui si terrà un massimo di 11 eventi nel 2020, i team senza concessioni potranno utilizzare solo quattro motori per pilota, sei nel caso di costruttori che hanno concessioni (KTM e Aprilia). Se il calendario 2020 supera le 11 gare e raggiunge un massimo di 14, allora ci saranno un massimo di cinque motori per i team senza concessioni e sette per quelli che le hanno. Nel caso della Moto3, la GPC ha anche ridotto il numero di motori che possono essere utilizzati dai team della categoria cadetta per tutto l’anno 2020: 4 motori in caso di un numero di GP compreso fra 12 e 14, 5 motori se ci saranno più di 14 gare.
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Nuove disposizioni per Moto2 e Moto3
Nel caso della Moto3, la GPC ha anche ridotto il numero di motori che possono essere utilizzati dai team della categoria cadetta per tutto l’anno 2020: 4 motori in caso di un numero di GP compreso fra 12 e 14, 5 motori se ci saranno più di 14 gare.
Inoltre la GPC ha deciso di vietare qualsiasi test privato per i team Moto2 e Moto3 fino a nuovo avviso. Il motivo, come specificato da Dorna in un comunicato stampa, non è altro che prevenire le disuguaglianze tra i team con budget più alti e più bassi: “Con i redditi dei team significativamente ridotti, il divieto di test per tutti i piloti equilibrerà le regole del gioco tra squadre che potrebbero avere un finanziamento migliore e quelle che potrebbero sopravvivere solo con pagamenti mensili di sussidio “.
Infine la GPC ricorda che Dunlop è stata costretta a limitare la sua attività a causa della recente crisi Coronavirus e hanno indicato che “non potevano fornire servizi nei test privati”.