Nonostante la pioggia di critiche piovuta su Sebastian Vettel per il suo 2019, c’è anche un ingegnere, Rob Smedley, che la considera la sua miglior stagione
Sebastian Vettel si è attirato addosso un fiume di critiche nel corso della passata stagione quando, da quattro volte campione del mondo e caposquadra designato alla Ferrari, è stato oscurato dal nuovo arrivato, il suo compagno di team Charles Leclerc. Battuto sotto ogni punto di vista, sia in qualifica (solo nove volte più veloce contro le dodici del monegasco) che in classifica mondiale (240 punti raccolti contro i 268 del Piccolo principe), e scavalcato nelle gerarchie interne del Cavallino rampante, non gli è rimasto che accettare il divorzio da Maranello alla scadenza del suo attuale contratto.
Eppure c’è anche una voce fuori dal coro, che considera il passato campionato addirittura il migliore dell’intera carriera del tedesco. Si tratta di Rob Smedley, ingegnere già in Ferrari e in Williams al fianco di Felipe Massa. La sua lettura è decisamente controcorrente. “Penso che il suo miglior anno in Formula 1 sia stato, e so che verrò bastonato per questo, lo scorso, il 2019”, ha commentato ai microfoni di Sky Sports Inghilterra. “Credo che si sia trovato di fronte alla sfida più grande della sua carriera, e in tanti l’hanno dato per finito, perché era la cosa più semplice da fare. Charles andava sempre meglio e questo fatto, secondo molti, avrebbe dovuto segnare la fine di Vettel”.
Vettel si è meritato i complimenti di Smedley per le sue capacità di recupero nella seconda metà della stagione: “Penso che abbiamo visto il vero Sebastian Vettel verso la fine dell’anno. Sono sicuro che anche lui ammetterebbe di non essere stato al livello che avrebbe voluto ad inizio stagione. Ma quando si è buttato a testa bassa, come fanno i veri campioni, è tornato forte. Aveva tanta pressione addosso, non ci sono dubbi su questo, forse più di quanto avesse mai avuto nella sua carriera. Il modo in cui è tornato con autorità dopo un inizio balbettante, credo sia stato speciale da vedere”.
E quando Seb ha disobbedito agli ordini di scuderia del muretto box rosso, il tecnico inglese ha visto tutta la sua grinta e la sua voglia di vincere: “Sono sicuro che Mattia Binotto non sarà d’accordo con me, ma un esempio è stato il Gran Premio di Russia. Era davanti a tutti, indipendentemente dai programmi che erano stati concordati, ha preso una decisione da solo e la stava portando avanti, senza lasciar passare Leclerc. Credo che questo sia il segno di un vero grande pilota, la ricerca implacabile della vittoria”.
Per Jorge Martin lo scorso weekend rimarrà nella sua memoria come uno dei più belli…
Il boss della Mercedes, Toto Wolff, aveva sentito un pilota esperto prima di scegliere di…
Il circus della F1 si è spostata a Las Vegas per la terzultima tappa del…
Jorge Martin avrebbe meritato di transitare nel team factory della Casa di Borgo Panigale, ma…
Lewis Hamilton è ormai pronto per sbarcare in Ferrari, ma a partire dal 2025 dovrà…
Il mondiale di F1 sbarca a Las Vegas e scoppiano subito le polemiche. La Red…