Monza conferma che nonostante il Covid il GP si disputerà, ma altri tracciati italiani chiedono di essere considerati dalla F1.
La notizia è stata diffusa questo lunedì. Malgrado la Lombardia rappresenti ancora il centro nevralgico dell’epidemia, il Tempio della Velocità ha fatto sapere tramite una nota diffusa dal quotidiano di Monza e Brianza Il Cittadino, che il Circus approderà con il “tendone” il prossimo 6 settembre a porte rigorosamente chiuse.
“L’altro ieri ho ricevuto l’attesa telefonata del Presidente di ACI Angelo Sticchi Damiani, il quale mi ha confermato che il Gran Premio d’Italia si correrà regolarmente”, le parole del sindaco Dario Allevi. “Mentre molti autodromi hanno dovuto rinunciare a causa dell’emergenza sanitaria noi ci saremo e abbiamo pure prolungato di un anno il contratto appena stipulato, per cui i bolidi continueranno a sfrecciare almeno fino al 2025”.
La bagarre per un secondo round Tricolore
Mentre la struttura brianzola gongola, un po’ più al sud ci si scazzotta. Altre strutture vorrebbero approfittare della chance colossale di passare in tv in un momento tanto critico per il mondo ma che potrebbe portare un ritorno in termini di pubblicità globale.
Cancellato l’appuntamento di Singapore e in forse quello dell’Azerbaijan che in teoria avrebbe dovuto occupare lo slot lasciato libero da Marina Bay, l’Italia spinge per aggiudicarsi la concessione di un bis.
Al momento gli impianti in lizza sarebbero il Mugello e Imola, quest’ultimo sin da subito attivo con Liberty Media per trovare una soluzione. Se un evento straordinario e imprevisto come il Covid e tutto ciò che ne ha conseguito ci porterà a rivivere quella che era una prassi per nostro Paese, ovvero essere un riferimento per l’automobilismo che conta, resta da vedere. L’attesa comunque non sarà lunga. L’ente proprietario della massima serie pubblicherà il calendario definitivo esattamente fra due giorni (ndr. il 3 giugno).
Chiara Rainis