Nonostante buona parte del campionato 2020 si svolgerà a porte chiuse, Liberty insiste a non cedere i diritti alle tv non a pagamento.
Nessuna apertura alla televisioni nazionali generaliste non a pagamento.Questo il verdetto di Liberty Media che ha deciso di non arretrare di un passo rispetto all’intenzione di rendere il Circus un prodotto di élite dedicato soltanto a chi può sborsare 500 euro all’anno per godersi lo spettacolo dal divano di casa. Qualcosa di davvero anacronistico in un momento tanto delicato come quello attuale, in cui l’economia viaggia lenta e affaticata a causa delle inevitabili conseguenze del Coronavirus sul mondo del lavoro.
Ma cosa comporterà questo atteggiamento davvero poco lungimirante e chiuso da parte dell’ente proprietario? Senz’altro nulla di buono. Non essendoci neppure la possibilità di recarsi in circuito almeno fino all’ottava gara in programma, una parte cospicua del popolo della F1 svanirà nel nulla. Difficilmente qualcuno correrà a farsi un abbonamento, considerato poi che ci avviciniamo al periodo delle vacanze, di conseguenza non è del azzardato ipotizzare che i GP a breve diventeranno un prodotto soltanto per pochi.
Sport in tv. La F1 sceglie la strada inversa
A differenza delle altre discipline sportive la massima serie non ha neppure valutato la possibilità di un alleggerimento del regime Sky-centrico. Una visione davvero incomprensibile. Ci è arrivato addirittura il calcio, storicamente ambiente in cui sono i milioni a comandare, a cercare delle formule alternative per consentire ad una audience più ampia di godere dello spettacolo offerto dai campi, ma per il motorsport questo discorso sembra proprio non valere. “Dobbiamo rispettare gli accordi esistenti”, le parole del gruppo americano al sito ufficiale della serie a giustifica della ferma opposizione all’apertura.
Senza fare gli uccelli del malaugurio l’allontanamento dei fan nei prossimi mesi potrebbe perdurare nel tempo perché se un’emorragia non si tampona non può esserci guarigione e a quel punto pure la vendita dei biglietti andrebbe a risentirne.
Chiara Rainis