Se un titolare si contagiasse con il coronavirus, per regolamento subentrerebbe un pilota di riserva. E in questa lista figurano nomi illustri
C’è una figura piuttosto oscura nel paddock della Formula 1 che potrebbe essere portata improvvisamente alla ribalta in questa stagione: quella dei piloti di riserva. Il patron del campionato del mondo a quattro ruote, Chase Carey, lo ha messo in chiaro: ogni squadra dovrà dotarsi di almeno due potenziali sostituti in panchina, pronti a subentrare.
Fa tutto parte dei protocolli anti coronavirus. Nel caso (malaugurato, s’intende) in cui uno dei titolari risultasse positivo, infatti, i Gran Premi non si fermerebbero. Semplicemente, al suo posto si accomoderebbe una delle alternative a disposizione. Ed è così che, pur senza augurare naturalmente i contagi a nessuna delle star della F1, questa situazione anomala potrebbe regalare qualche momento di gloria ad uno dei giovani emergenti o di quei piloti rimasti ai margini della serie iridata.
I piloti di riserva pronti a subentrare
Le riserve non mancano, ad esempio, in casa Mercedes, dove se uno tra Hamilton e Bottas risultasse impossibilitato a correre potrebbero richiamare George Russell, attualmente in prestito alla Williams, oppure il collaudatore Esteban Gutierrez, o ancora i due portacolori ufficiali in Formula E, Stoffel Vandoorne e Nyck de Vries. Meno scelta in casa Ferrari, dove le possibilità sono quella di strappare Antonio Giovinazzi alla Alfa Romeo o di ricorrere alla terza guida Pascal Wehrlein.
Ma ci sono anche nomi a sorpresa che potrebbero tornare utili a più di una squadra, in caso di necessità. Fernando Alonso, ad esempio, che potrebbe anticipare il suo previsto approdo in Renault se Ricciardo od Ocon avessero problemi, oppure tornare alla sua vecchia McLaren, come supplente di Sainz o di Norris. E ancora Mick Schumacher, che in F1 non ha mai corso ma si è guadagnato la superlicenza in Formula 2, e potrebbe dunque subentrare in una delle squadre satelliti della Ferrari (la stessa Alfa Romeo, che può anche contare su Robert Kubica e Marcus Ericsson, o la Haas) alla bisogna.
Insomma, una specie di mercato piloti parallelo su cui per ora si esercitano le fantasie dei giornalisti e dei tifosi, ma che deve essere comunque tenuto in conto da tutti i team principal. Perché non si sa mai.
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