Dominatrice delle ultime stagioni e del recente inverno al Montmelo a sorpresa la Mercedes sostiene di essere meno forte della Ferrari.
Detta così sembra proprio una barzelletta. Da quanto si è potuto osservare, la W11 vista in azione a Barcellona a cavallo tra febbraio e marzo tutto è parsa fuorché più debole della SF1000. Anzi, al contrario la Mercedes versione 2020 si è affermata di gran lunga la migliore del gruppo, addirittura di più rispetto al 2019.
Per questo il discorso fatto dal responsabile della squadra tedesca a proposito di uno stato di forma non ottimale o comunque non all’altezza della Ferrari ha tutta l’aria di essere un depistaggio nudo e crudo. Che abbiano girato per tutto il test con zero carburante per spaventare la concorrenza è poco fattibile, senza dimenticare che anche la neo gemellina rosa Racing Point ha mostrato un livello di performance come mai prima.
Eppure, parlando del primo round della stagione in programma il prossimo 5 luglio in Austria, Toto Wolff ha sostenuto che difficilmente potrà arrivare la vittoria.
“Il motore della Rossa si è rivelato piuttosto competitivo la scorsa stagione, inoltre sono convinto che al Catalunya non abbiamo visto il vero potenziale della loro auto. Solo durante la sessione di qualifica potremo farci una vera e propria idea delle forze in campo. Come al solito dunque preferisco adottare un approccio pessimistico”, ha asserito a Motorsport-total.com.
“Credo dunque che ci sia un po’ di gap dal Cavallino, ma spero che la nostra power unit si dimostri potente e affidabile. E poi non vanno dimenticati Honda e Renault”, ha concluso il 48enne che con la consueta furbizia ha fatto in modo di non scontentare nessuno con le sue dichiarazioni e di confondere le acque per allontanare dalla sua equipe l’attenzione e le attese dei media e del paddock.
Intanto in queste ore proprio da Stoccarda giunge la notizia che la prossima settimana tra martedì e mercoledì Hamilton e Bottas saranno protagonisti di una due giorni di test sul tracciato di Silverstone con la W09 del 2018.
Chiara Rainis