Dopo Danilo Petrucci, anche gli altri piloti italiani della Ducati, Andrea Dovizioso e Pecco Bagnaia, potrebbero non essere rinnovati
Fino a quest’anno la Ducati è stata la principale e orgogliosa custode dell’italianità in MotoGP. Tricolore il marchio, tricolori i due piloti del team ufficiale (Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci), tricolore anche il giovane scelto per la scuderia satellite (Pecco Bagnaia). Come a dire che, dei quattro alfieri suddivisi tra prima e seconda squadra, ben tre erano nostrani: il 75%.
Questa tendenza, però, è destinata ad interrompersi nel prossimo futuro. La prima avvisaglia la si è avuta con l’appiedamento di Danilo Petrucci, sostituito da Jack Miller, australiano (un’altra nazionalità con cui la Ducati, va detto, vanta una tradizione importante e di successo). Anche il rimpiazzo di Miller alla Pramac sarà straniero: si tratta del giovane spagnolo Jorge Martin.
Ducati-Dovizioso, trattativa difficile
Il problema è che ora anche gli altri due nostri connazionali ducatisti stanno rischiando il posto. Del rinnovo di Dovizioso, e dell’ostacolo rappresentato dalla trattativa economica, si è già detto e scritto molto. La disponibilità da parte della Casa c’è: “Siamo aperti a tutte le discussioni”, ha ammesso il direttore sportivo Paolo Ciabatti ai microfoni della rivista specializzata austriaca Speedweek.
“Se Dovi preferisse un contratto di un solo anno, saremmo lieri di accontentarlo”, prosegue il ds. “Ma se volesse un biennale, dovrebbe dimostrare grandi motivazioni, perché ormai la sua età si avvicina ai 40 anni”. Insomma, tra il forlivese e i suoi datori di lavoro continua il braccio di ferro, e la posizione attuale sembra di stallo: “Abbiamo dovuto prendere la decisione di promuovere Miller prima ancora dell’inizio della stagione, ma per le altre possiamo aspettare i primi due o tre Gran Premi”, spiega Ciabatti.
Anche Bagnaia potrebbe andarsene
E dai risultati delle prime corse stagionali dipenderà anche il futuro dell’altro italiano Pecco Bagnaia, il quale è tutt’altro che sicuro di mantenere il suo posto in Pramac, insidiato da Johann Zarco, attualmente parcheggiato sulla Desmosedici clienti del team Avintia. “Bagnaia ha 23 anni e un Mondiale Moto2 alle spalle: ovviamente vogliamo tenerlo per il futuro”, afferma ancora Ciabatti. “Ma allo stesso tempo vogliamo vedere, con la moto 2020, un chiaro miglioramento da parte sua rispetto all’anno scorso. Anche perché abbiamo sotto contratto anche Zarco, che a 30 anni non è più giovanissimo, ma non dobbiamo dimenticare i suoi risultati che ottenne prima del contratto con la Ktm”.
Insomma, se Bagnaia non dovesse soddisfare i vertici della Casa bolognese con il suo rendimento, potrebbe essere rispolverato il pilota francese, appiedato dalla Ktm ma in passato molto competitivo con la Yamaha. E, se Dovizioso non trovasse un accordo economico e sulla durata del suo contratto e Bagnaia dovesse deludere, la Ducati potrebbe ritrovarsi senza nemmeno un pilota italiano. La fine di un’epoca.
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