Una Dodge Challenger praticamente distrutta è tornata alla vita grazie al lavoro spasmodico e maniacale di Arthur Tussik nella sua officina.
Ecco qualcosa che non si vede tutti i giorni. Non una Dodge Challenger, ovviamente – l’attuale generazione è in produzione da oltre un decennio, quindi in America, almeno, le vedono tutti i giorni. Sospettiamo che la muscle car non sia così comune nelle zone limitrofe ad Arthur Tussik, ma non è questo che intendiamo quando diciamo che non si vedono tutti i giorni. Vi spiegheremo meglio tra un po’.
Per quanto riguarda quello che è successo a questa Challenger 2018, non ne abbiamo idea. Di certo non è stata una collisione leggera, dato che il video si apre mostrando danni estesi a tutti i lati della vettura, con il lato passeggero anteriore e posteriore che ha visto la peggio. Il paraurti e i parafanghi sono già stati rimossi all’inizio della clip, rivelando sezioni piegate dei binari superiori e inferiori. Più indietro, si riscontrano lievi danni su entrambe le portiere, e il pannello del quarto posteriore del passeggero è un disastro.
Ed è allora che Tussik si mette al lavoro. Il binario superiore del telaio richiede la sostituzione, ma prima tutto viene tirato indietro in linea per aiutare a garantire che tutte le parti di ricambio si adattino. Dopo aver tagliato, martellato, misurato, saldato e lavorato in modo significativo, le parti piegate sono tornate perfette e adesso l’attenzione si sposta alle portiere.
Qui è dove entra in gioco qualcosa che non vediamo tutti i giorni. Il riempitivo per carrozzeria a base di plastica esiste da decenni, ma prima di questo, le officine di riparazione della vecchia scuola usavano piombo e stagno per rattoppare i buchi e riempire le imperfezioni sui pannelli della carrozzeria in metallo. È esattamente quello che fa Tussik qui. È una sorta di arte scomparsa al giorno d’oggi, quindi è molto interessante vedere Tussik usarla su questa Challenger.
Utilizzando diversi perni inseriti lungo la linea del corpo della Challenger, il quarto pannello viene allungato all’indietro. Le sagome lo aiutano a rimettere in forma il metallo, e quando il lavoro di riempimento è completo, è difficile credere che il pannello non sia stato semplicemente sostituito con una parte non danneggiata. Con ulteriori martellamenti e lavori di riparazione completati sul cofano, l’auto è andata al reparto verniciatura.
In totale, Tussik ha passato 70 ore a martellare, saldare e modellare il metallo per far riparare la Challenger. Sono seguiti 10 giorni alla cabina di verniciatura, e dobbiamo ammettere che il prodotto finale ha un aspetto fantastico.
Non siamo professionisti delle collisioni, quindi non sappiamo come le riparazioni influiscano sull’integrità strutturale della Challenger nella parte anteriore e posteriore del passeggero. Tuttavia, non si può certo negare la capacità di aver dato una nuova vita a questa Dodge distrutta.