La Mercedes è la prima a scendere in pista dopo il coronavirus, per un test di due giorni con l’obiettivo di provare i protocolli e le procedure
Mascherine chirurgiche, distanziamento, presenze di tecnici contingentate ai box, addirittura in alcune occasioni schermi protettivi davanti agli occhi dei membri dello staff. Queste sono le prime istantanee di ciò che ci aspetta dalla Formula 1 ai tempi del coronavirus. Scene a cui abbiamo potuto assistere in questi due giorni di test a Silverstone, i primi dopo la quarantena e il relativo stop alle gare.
La Mercedes ha riacceso i motori con Valtteri Bottas ieri e Lewis Hamilton oggi, rompendo il silenzio assordante che era calato nel marzo scorso. In pista è scesa una vecchia W09 del 2018, come prevede il regolamento che consente a stagione in corso le prove private solo con vetture di due anni precedenti.
Mercedes prova i protocolli anti coronavirus della F1
Ma poco importa, perché il motivo per cui sono stati predisposti questi collaudi non era quello di acquisire dati tecnici, ma di sperimentare il protocollo anti-Covid e le relative procedure che dovranno poi essere applicate durante i weekend di gara.
Certo, vedere i piloti o il team principal Toto Wolff ai box a volto coperto fa ancora un po’ strano, ma dovremo presto farci l’abitudine. Con l’occasione, Hamilton e Bottas hanno colto anche la chance per scrollarsi di dosso un po’ di ruggine e rimettersi al volante di monoposto vere, dopo tante corse virtuali alla PlayStation.
Nella seconda metà di giugno (la data è ancora da definire) toccherà anche alla Ferrari, che con le stesse modalità ha previsto una giornata di test sulla sua pista di casa di Fiorano, con Sebastian Vettel e Charles Leclerc. E le loro mascherine, naturalmente.
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