A meno di un mese dall’inizio della stagione di F1 emergono i dettagli di come si svolgerà il weekend dell’Austria. Modificato il format domenicale.
Almeno per un po’ dovremo dire addio ai lunghi pre-gara. Il Circus in epoca di Coronavirus sarà in un certo senso diverso da quello a cui siamo abituati. Se le 3 sessioni di prove libere, le qualifiche e il GP vero e proprio si svolgeranno come al solito, compresi i fine settimana doppi come Austria o Gran Bretagna, alla domenica ci sarà una differenza.
Lo schieramento in griglia di partenza avverrà 15 minuti prima dello start anziché 30 e tutte le procedure saranno più veloci non essendoci interviste da fare o ospiti vip a cui dedicare spazi.
Sparirà anche la famosa adunata di tutti i piloti sotto i semafori al momento dell’inno nazionale. D’ora in avanti ogni protagonista del mondiale dovrà partecipare alla cerimonia stando al fianco della propria monoposto.
Il podio invece dovrebbe essere mantenuto ma nel rispetto delle regole di distanziamento sociale.
Gli incontri con i media saranno possibile solo in video conferenza in orari fissati dalla FIA. E a proposito della stampa, almeno fino al round di Monza saranno ammessi alle corse un massimo di 10 rappresentati dei 400 circa solitamente presenti. I giornalisti subiranno ulteriori restrizioni, come ad esempio l’impossibilità di accedere al paddock e di parlare con i driver o il resto del personale.
Coloro che potranno recarsi sul luogo della competizione dovranno sottoporsi ad un tampone all’arrivo in circuito e almeno 3 giorni prima della partenza da casa anche ad un test sierologico.
Per quanto riguarda i già citati round doppione, nei giorni che separano da un appuntamento all’altro, la carovana dovrà restare chiusa in albergo. Lo spostamento in circuito avverrà tramite navette abilitate.
Non si vedranno più le hospitality, ma solamente i motorhome che di solito ospitano il personale tecnico. Il servizio catering sarà organizzato in un’ampia area comune, ma i membri delle varie scuderie non potranno mescolarsi.
In pratica F1 sì, ma con uno stile da regime.
Chiara Rainis