Dopo aver perso il sedile in Williams e aver acquisito quello da tester in Alfa Romeo Kubica ha cominciato una nuova vita.
L’incidente occorsogli il 6 febbraio 2011 al Rally Ronde di Andora aveva posto nella sua mente un solo obiettivo, rientrare in F1 nonostante tutti gli impedimenti fisici del caso. Alla fine, come sappiamo, la sua tenacia lo ha premiato e nel 2019, aiutato da una valigia con annessi 10 milioni di euro da offrire ad una Williams vicina alla catastrofe, è riuscito ad avverare quello che a molti sembrava un desiderio irrealizzabile.
Quasi costantemente ultimo e tra l’altro piuttosto indietro, non fosse per rare occasioni, rispetto al suo compagno di squadra George Russell, Robert Kubica non ha saputo convincere né la scuderia, né l’ambiente ad offrirgli una nuova chance da ufficiale. Ecco perché in fretta e furia il driver di Cracovia è stato costretto a cercarsi un’alternativa valida per non finire nell’anonimato, ritrovata nel DTM.
Nei giorni scorsi, il 35enne è stato protagonista di un primo test in vista dell’avvio del campionato e a bordo della sua BMW M4 preparata dalla Art Grand Prix ha completato 541 giri sul circuito del Nurburgring.
“Il primo giorno è servito per tornare in pista dopo il lockdown e rivivere certe emozioni speciali”, ha raccontato al termine della prova. “Sarà la mia prima stagione nella serie tedesca, per cui ho tanto da imparare, sia per quanto concerne le procedure da adottare, sia riguardo la macchina. Sono stati momenti difficili per tutti ed è bello poter tornare al volante”.
Il vincitore del GP del Canada 2008, che può ormai vantare un’esperienza molto vasta nel mondo dei motori tra kart, monoposto, auto da rally, endurance e turismo, ha concluso la giornata con un miglior crono 1’19″493, contro l’1’18″911 del più rapido del gruppo, ovvero Ferdinand Habsburg su Audi RS 5 del Team WRT. La miglior BMW si è fermata al 5° posto assoluto con Sheldon Van Der Linde autore di un 1’19″070.
Chiara Rainis
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