Dani Pedrosa ripercorre alcuni aspetti della sua lunga carriera in MotoGP. E confessa il sogno mai avverato: provare una Yamaha.
Nella sua carriera in MotoGP Dani Pedrosa ha vinto 31 gare, nonostante la sua altezza piuttosto modesta di 158 cm e un peso di poco superiore ai 58 kg. E’ sempre rimasto fedele al marchio Honda, almeno fino all’arrivo di Alberto Puig. Dopo aver rassegnato le dimissioni dalla carriera di pilota, ha abbracciato il progetto KTM in veste di collaudatore, contribuendo enormemente all’evoluzione della RC16.
In un colloquio con l’ex collega Sebas Porto ha spiegato che il suo peso e la sua altezza lo hanno costretto a lavorare “sempre al massimo” in MotoGP per essere in grado di tenere il passo con i suoi rivali. “Ho cercato di sfruttarlo al meglio con l’allenamento fisico, ma soprattutto il problema che si presenta maggiormente è con il setting della moto. Essendo più piccolo devi avvicinare il manubrio, i poggiapiedi più in alto…”
Sebbene Pedrosa sia sempre stato un pilota molto veloce sull’asciutto, lo spagnolo afferma che la sua altezza e dimensioni gli erano particolarmente dannose in condizioni di pioggia: “Le ruote sono un po’ più lontane dal corpo e in alcune situazioni, come con l’acqua o in mancanza di aderenza, non riesci a mettere abbastanza peso sulla ruota per avere più grip. Un pilota più alto si trova contemporaneamente sopra la ruota anteriore e la ruota posteriore. Ho provato a gestirlo nel miglior modo possibile”.
In 13 anni in MotoGP Dani Pedrosa ha condiviso il box con vari piloti. Nicky Hayden, Andrea Dovizioso, Casey Stoner, Marc Márquez… grandi nomi che non hanno mai influenzato il suo modo di guidare.” Mi sono sempre mantenuto nel mio personaggio e in ciò che ha funzionato per me. Ho cercato di essere sempre me stesso. Allora devi giocarti le tue carte con ogni partner che hai, ognuno ha diversi punti di forza e di debolezza”. Per quanto riguarda i due anni trascorsi con Casey Stoner, il pilota della KTM afferma che andavano d’accordo… e ognuno rispettava lo spazio reciproco. Ma ognuno uno stava cercando di battere l’altro. Ci rispettavamo molto”.
13 stagioni sempre con lo stesso marchio, ma Dani Pedrosa non è mai stato tentato dall’idea di cambiare costruttore?Ero sempre convinto che il mio team fosse Honda. In MotoGP ci sono ora numerosi marchi che vanno bene: Suzuki, Ducati, Yamaha, KTM sta crescendo. Ma quando stavo correndo era Yamaha contro Honda, la Ducati non era quasi mai davanti. Mi sarebbe piaciuto sapere come sarebbe stata una Yamaha, Valentino e Jorge erano i miei rivali. In molte occasioni, quando alla Honda ci chiedevano cosa avremmo dovuto fare con la moto, i piloti si lamentavano sempre dicendo “Yamaha fa questo o quello”, sarebbe sempre stato curioso sapere come andava quella moto”.
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