Nelle ultime settimane Hamilton ha aumentato in maniera esponenziale i suoi post a tema sociale e dopo la lotta al razzismo adesso sposa una nuova causa.
Lo scorso anno lo abbiamo visto predicare l’adozione di una dieta vegana, combattere gli hamburger, creare una propria catena di fast food all’insegna della sostenibilità e della salute, andare a pulire le spiagge popolate dalla plastica. Questo invece, complice il Coronavirus che ha congelato il tempo e qualunque attività sportiva e non, prima si è consumato in ringraziamenti e video di sostegno agli operatori sanitari che hanno svolto il loro lavoro negli ospedali di tutto il mondo in un momento tanto critico, poi una volta scoppiato l’ignobile caso Floyd, il ragazzo afroamericano ucciso dalla polizia di Minneapolis lo scorso 25 maggio, ha riempito le sue piattaforme sociali di omaggi alla cultura nera a cui ha sempre sostenuto di appartenere, e ai manifestanti pronti ad abbattere le statue degli ex schiavisti. Adesso, superato l’argomento si è spostato su un altro. Quale? Le corride.
Nel weekend Lewis Hamilton ha pubblicato un’immagine di un toro ucciso e ricoperto di sangue corredato dalla scritta “Spagna, è davvero disgustoso”. Non contento il sei volte iridato della Mercedes ha lanciato un appello contro questa pratica opinabile di sopraffazione sugli animali. “I bambini iberici imparano a torturare e uccidere i tori a partire dai 14 anni. Chiediamo al Ministero della Pubblica Istruzione di chiudere immediatamente le scuole di corrida. Puoi aiutare condividendo questa richiesta”, il messaggio con tanto di link all’associazione PETA (People for the Ethical Treatment of Animals).
Considerato che da qui alla prima gara del 2020 in programma il prossimo 5 luglio in Austria resta ancora strada da fare, immaginiamo che nel frattempo Ham avrà trovato altre cause da abbracciare.
Chiara Rainis