Scintille in F1. La deriva sociale di Hamilton ha provocato la reazione di Helmut Marko, il quale a sua volta è stato messo a zittire dall’inglese.
Mentre lentamente ci si sta avvicinando a questa anomala ripresa, o meglio, partenza, del campionato 2020 del Circus, tra i personaggi del paddock è più viva che mai la vis polemica. Pur non potendosi frequentare, ogni scusa è buona per lanciarsi frecciate a vicenda aggrappandosi a qualsiasi cosa.
Ma andiamo con ordine. In questo frangente a far saltare i nervi a Lewis Hamilton sarebbe stata una frase pronunciata dal talent scout della Red Bull alla tv tedesca RTL, secondo cui il suo presunto impegno nella battaglia contro il razzismo sarebbe nient’altro che una distrazione.
A dirla tutta, nei giorni scorsi, noi eravamo stati ancora più cattivelli rispetto a Marko ipotizzando un’esigenza pubblicitaria di Ham a causa dell’assenza di attività in pista.
Punto nel vivo, il campione della Mercedes non ha tardato a replicare per le rime al 77enne.
“Helmut, quello che mi rattrista di più è che consideri la lotta per l’eguaglianza tra bianchi e neri un gioco. Personalmente mi sento offeso”, ha scritto sulla sua pagina Instagram il 35enne denunciando nuovamente il bullismo subito durante l’infanzia e l’adolescenza a Stevenage quando per il colore della pelle rappresentava una minoranza da mettere in disparte.
Non contento, Hamilton ha poi rincarato la dose esortando i membri del team energetico neri ad aprire gli occhi su chi “hanno vicino, sulle sue priorità e sulla maniera in cui vi vede”.
“Svegliati!”, lo ha poi rimbrottato. “Il nostro sport ha bisogno di cambiare”.
E’ chiaro che la vicenda non finisce qua. Nelle prossime settimane Lewis sposerà di sicuro altre cause, di recente ad esempio ha attaccato la Spagna per la Corrida, e c’è da scommetterci che l’ex pilota di Graz troverà un modo per lanciare il suo veleno.
Chiara Rainis